IL SISTEMA DEI VETI INCROCIATI di Gian Enrico Rusconi
IL SISTEMA DEI VETI INCROCIATI IL SISTEMA DEI VETI INCROCIATI CON incredulità assistiamo al ripetersi di vecchi copioni nelle consultazioni al Quirinale. Anzi, peggio, a varianti deprimenti. Siamoci veti incrociati, proclamati ad alta voce, e nel campo della sinistra. I vertici di tutti i maggiori partiti sono in gravissime difficoltà, per ragioni diverse. Pensano forse di risolverle proiettandole sulla formazione del governo nazionale? A questo punto, il neo Presidente della Repubblica ha in mano una grande chance. Può e deve far nascere un governo nel quale i partiti mettano a disposizione i loro uomini migliori, senza pretendere di condizionarlo nella forma e nella composizione. Basta che il Presidente dia serenamente ma risolutamente un segnale nuovo nell'applicazione dell'art. 92. Come è noto, esso dice che il Capo dello Stato «nomina» il presidente del Consiglio «e, su proposta di questo, i ministri». Va da sé che, non essendo consentita nel nostro ordinamento alcuna «legittimazione presidenziale» del Capo del governo, vanno consultate le forze politiche presenti in Parlamento. Ma, di fronte allo spettacolo di questi giorni, ci attendiamo che il Presidente della Repubblica non si limiti a registrare e a far combaciare, con lo scrupolo e la pazienza del notaio, i desideri dei partiti. Ci attendiamo che, prospettando un uso innovativo dell'art. 92, abbia la forza di convincere i partiti che è nel loro stesso interesse tirarsi indietro, dando un netto segnale al Paese. Che si dia vita ad un governo originale per immagine pubblica ed essenzialità di programma che rappresenti uno stacco dal passato. Non sarà un «governo del Gian Enrico Rusconi CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
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