STORIE DI BIG Parlano i vincitori del nostro referendum di Daniele CavallaAgnese Vigna

STORIE DI BIG PERSONAGGI STORIE DI BIG Parlano i vincitori del nostro referendum Lm INVITO a votarci rivolto ai nostri fans durante i concerti è stato determinante» spiega Flavio Grosso leader delle Trombe di Falloppio, il gruppo vincitore della graduatoria rock & blues. «Di solito suoniamo in pubblico un paio di volte alla settimana, proponiamo heavy metal anche se cantato in italiano e demenziale. Per il futuro, ci sono contatti importanti ma preferiamo non anticipare nulla». «Il Coro Giovani Santa Rita, fondato nel 1983 da Don Paolo Fini, è un gruppo di oltre sessanta ragazzi che credono nella musica come prevenzione del disagio giovanile, come strumento di aggregazione e crescita comune», spiega Massimo Versaci, 22 anni, studente di giurisprudenza. Giovanni Bottoni, 26 anni, informatico alla Sepin, prosegue: «Svolgiamo anche opere di volontariato, cantiamo ai Poveri Vecchi, negli ospedali e nei centri per tossicodipendenti». Riccardo Moffa alla chitarra, Massimo Gagliasso al basso, Walter Valerio alla tromba, Giorgio Giovannini al trombone e Gigi Morello alla batteria sono i componenti del Con-fusion Funk Quintet. «In genere suoniamo brani di nostra composizione e riarrangiamenti di standard jazz e funky. Abbiamo vinto a Milano la "Nuova Rassegna di Musica Strumentale", ora suoniamo il 7 luglio a Termoli su Raiuno ed è in uscita il nostro ed». Assomiglia in modo impressionante a Giuseppe Verdi, scrive musica, organizza concerti, insegna al conservatorio. Giuseppe Gavazza, 34 anni, ha vinto concorsi di composizione in Italia e all'estero e adesso anche il nostro referendum per la categoria «Classica & lirica». Programmi? «Mi accontenterei di diventare celebre come il mio sosia». «Sono molto contenta - afferma la venticinquenne Maria Teresa Giarratano, prima classificata per il teatro -. La mia è una soddisfazione puramente morale: non sempre vincono i migliori. Ho iniziato 6 anni fa ed ho finora recitato in spettacoli via via più importanti. Quest'estate farò "Lo spettacolo della luna" con Nando Gazzolo e Luciana Savignano per la Torino Spettacoli. In autunno sarò nel cast di "Sarto per signora" con Renzo Montagnani, da un testo di Feydeau». Sono un cabarettista-idraulico perché non valgo un tubo», scherza Pierluigi Capra, «lavoro spesso all'estero perché mi mandano tutti a quel paese». Non è la biografia, ma solo alcune delle gag del quarantasettenne artista torinese, vincitore per il cabaret. «Ho iniziato a 27 anni, nei villaggi turistici, ma l'anno scorso ho abbandonato la valigia e sono diventato l'animatore della Residenza Anni Azzurri, a Volpiano. E' il primo caso di animazione in una casa per la terza età. Sto ottenendo ottimi risultati tanto che cerco giovani artisti per esibirsi con me». Le sue specialità? «Battute brevi, magia, presentare». Dalla magia alla danza: Pitti Arsento, coreografa e ballerina, nel 1986 ha fondato la Compagnia di danza Dekolleté. Una passione, una vita per la danza, la sua: «Ho iniziato a cinque anni, ho frequentato la scuola di teatro, mi sono laureata con una tesi di danza moderna». Pitti Arsento si occupa anche di attività didattica sperimentale nelle scuole torinesi: «dalla scuola nido fino ai corsi di aggiornamento per gli insegnanti». Si balla anche al Gruppo Dancer Cisac (Centro internazionale sportivo e artistico): «Chiunque balla con me esce con il ritmo», afferma il trentenne coreografo giamaicano Gary Palmer. Torinese, invece, la direttrice Maria Pia Gualdi: «La nostra non è solo una compagnia di danza, ma anche una scuola. Tra i migliori scegliamo i ballerini per gli spettacoli». Corsi per principianti e professionisti: «Siamo aperti persino a luglio, quando le scuole sono finite ma non tutti sono ancora partiti per le vacanze...». Per la sezione cinema e video, ha primeggiato Giulio Base, il regista del film «Crack» in cartellone lo scórso settembre alla Mostra di Venezia. «Da sempre racconta - ho avuto la passione per il cinema ed il teatro. E cosi ho cominciato: prima frequentando tre anni il centro di formazione teatrale Alberto Blandi, poi giocando la carta di un provino alla scuola di Gassman. Mi è andata bene. Ora ho in programma l'allestimento teatrale de "La valigia di carne" con Franco Bertini ed un film, dal titolo provvisorio "Padre nostro", prodotto da Claudio Bonivento dove sarò probabilmente solo regista». Claudio Manzoni è stato il disc jockey più votato dai lettori. «La prima passione - spiega - è stata la radio, dove ho iniziato nel 1975 a lavorare. Al 1982 risalgono i primi mixaggi in discoteca, allo Studio 2, poi tra il 1984 ed il 1987 al Big. Insieme all'Assessorato alla Gioventù ho preso parte alla scuola dj». La sua attività non si limita alla sola discoteca: tra il 1987 ed il 1990 ha inciso dischi con i Blue Funk e, lo scorso anno, con i Chase Events. «Per il futuro - aggiunge - è in allestimento un network notturno, nazionale». Per la sezione Radio & Tv, vittoria in volata di Tommy di Radio Centro 95, da sedici anni presenza fissa dell'etere notturno torinese. «Ho cominciato - racconta - nel 1976 quando a Radio Abc serviva qualcuno per contrastare il programma notturno della concorrente Radio Gemini One. Quella esperienza è durata poco: presto mi sono accordato con Centro 95 dove lavoro tuttora. Il programma è sempre "La pazzia di Tommy" anche se l'orario è ridotto dalle 5 alle 9 mentre prima iniziavo alle 2. In futuro non è escluso che torni a suonare: a metà degli anni Ottanta ero il leader del gruppo "La lanterna di Tommy" con cui ho vinto il Girofestival e partecipato ad alcune trasmissioni Rai». Nel corso del referendum si è distinta Rete Universal, l'emittente che ha piazzato sei conduttori nelle prime dieci posizioni della sezione «Radio & Tv». «Abbiamo fatto un bel gioco di squadra - afferma il proprietario Luigino Bonsaver - invitando continuamente gli ascoltatori a votarci. Siamo molto contenti». Giustino Caposciutti nato ad Arezzo ma torinese d'adozione, quarantasei anni, pittore da venticinque. «Ho studiato da perito cbirnico, ma dopo aver fatto il militare ho cambiato strada e mi sono iscritto all'Accademia delle Belle Arti». La prossima mostra? «Dal 23 giugno al 5 luglio agli Antichi Chiostri, in via Garibaldi». Una pittura riflessiva, astratta, quella di Caposciutti: «Utilizzo gli elementi base della pittura, tela, telaio e colore senza fare ricorso a soggetti esterni come paesaggio e ritratti». Quanto costa un quadro? «Da uno a cinque milioni di lire». «Tutto è iniziato a causa di una bella trasmissione sui fotoreporter...», racconta Candido Baldacchino, «ero ancora ragazzino ma ho fatto di tutto per avere una Yashica». Baldacchino lavora anche nell'azienda famigliare ma confessa: «Sto studiando da fotografo professionista, sono quasi laureato... dal bianco e nero al colore ho fatto una trentina di mostre in tutta Italia e collaboro con l'Assessorato alla Gioventù, per Informagiovani, pubblicazioni su riviste di settore». Daniele Cavalla Agnese Vigna La festa al Big Club: a desini Cesare lodarti a sinistra Persiana Jones. Sol lo i Cassati

Luoghi citati: Arezzo, Italia, Milano, Termoli, Venezia