Il computer potrà vedere di Luigi Mezzacappa

Il computer potrà vedere INFORMATICA AL FUTURO Il computer potrà vedere Verso il riconoscimento dell'immagine CERCARE un testo o una piccola frase e scoprire riferimenti ai più diversi campi di conoscenza, navigando su enormi quantità di dati che solo le moderne tecnologie informatiche possono concentrare in maniera così efficace, è ormai un gioco vecchio. Divorati in un boccone concetti come «ipertesto» e «multimedia» scaturiti dal matrimonio tra «data-base», audio e video, la nuova scommessa è ora lo sviluppo di strumenti che permettano di individuare immagini all'interno degli ormai immensi archivi elettronici. Per realizzare sistemi computerizzati di ricerca di immagini è necessario che il computer impari a vedere, a riconoscere le immagini, a leggerle e interpretarle. Potremo richiamare immagini e sequenze dal video di un computer? Stando ad alcuni scienziati del Mit di Boston, la risposta è «sì». Al Media Lab del Mit si sono già raggiunti incoraggianti traguardi: il computer sa riconoscere sedie, alcuni visi e altre immagini che gli scienziati chiamano «oggetti». Ben più difficile è, secondo Edward Adelson, uno dei maggiori esperti mondiali di questa nuova branca della ricerca informatica, far riconoscere al computer ciò che gli scienziati chia- mano «roba»: un cielo blu, una spiaggia, il mare, immagini che non hanno contorni definiti come hanno invece gli «oggetti». Queste difficoltà rendono ancora lontane applicazioni che potrebbero essere di grandissima utilità come i controlli sull'ambiente: un computer che analizzi immagini riprese da un satellite non è oggi ancora in grado di riconoscere, per esempio, una foresta in fiamme. Occorrerebbe, dice Adelson, spezzettare le immagini in componenti più semplici. Se si vuole individuare una sequenza video con una spiaggia e un mare un poco mosso che tocca un cielo leggermente nuvoloso sullo sfondo, occorre ricercare immagini che presentino le trame caratteristiche della sabbia, del mare, delle nuvole e del cielo che il computer ha memorizzate e quindi ha già imparato a riconoscere. I dispositivi che integrano la potenza del computer con le tecnologie convenzionali audio e video sono limitati dalla difficoltà di trattare le immagini con la stessa «semplicità» con cui oggi si trattano i testi e i numeri. Attualmente la ricerca di immagini su grandi banche dati richiede di descrivere dettagliatamente ogni immagine archiviata; ma per quanto dettagliata, una descrizione finirà fatalmente per essere carente di «quella» informazione necessaria per un successivo recupero. Nonostante tre decenni di ricerche finanziate da grossi nomi dell'industria e addirittura dal Pentagono, le capacità visivo-cognitive del computer non sono ancora un dato di fatto. Un problema molto semplice per l'uomo, come quello di capire se quella che prende il sole su una sdraio è la stessa persona seminascosta dall'ombrello in una giornata piovosa, pre¬ senta ostacoli insormontabili per il più preciso e veloce computer del mondo. Negli Stati Uniti, la maggior parte dei ricercatori della «computer-vision» lavorano nell'area delle macchine di produzione, dove i computer sono chiamati a svolgere compiti molto più semplici e ripetitivi. Secondo il parere di Nicholas Negroponte, direttore e «padre spirituale» del Media Lab, questo è un altro campo di ricerca destinato a sviluppi incredibili. Nuovi metodi di ricerca delle immagini su film digitali o grandi archivi potrebbero avere un vastissimo spettro di applicazioni. Potremo consultare cataloghi video con possibilità di interrogazioni per colore e per disegno e, grazie alle nuove tecniche di compressione dei dati, si potrebbero inviare velocemente le immagini sulle linee telefoniche; i computer potrebbero fare complicati controlli sull'ambiente grazie all'interpretazione delle immagini via satellite rilevando inquinamene dell'aria e delle acque. I ricercatori del Media Lab stanno lavorando su sistemi che dovrebbero consentire a un utente di selezionare, per esempio, un ventaglio di immagini relative all'inquinamento delle acque per poi paragonarle a immagini precedenti. Altri usi potrebbero sollevare qualche nuovo timore sull'invadenza del computer nella sfera della privacy: alcune società aiutano il Media Lab nello sviluppo di tecnologie adatte ad applicazioni di sorveglianza. Computer in grado di identificare i visi potrebbero essere usati per l'apertura di porte di sicurezza o per altri scopi che solo uno «007» può immaginare. British Telecommunication pensa di poter aumentare il rendimento delle attuali tecniche di video-conferenza. I fili del telefono possono trasportare una limitata quantità di dati e non possono quindi trasmettere immagini in movimento di qualità. Ma secondo gli specialisti, questo è un problema che nemmeno le più sofisticate tecniche di compressione dei dati potranno mai superare. Luigi Mezzacappa

Persone citate: Adelson, Edward Adelson, Nicholas Negroponte

Luoghi citati: Boston, Stati Uniti