Riflessioni sul destino della Terra di Marina Verna

Riflessioni sul destino della Terra SCAFFALE Riflessioni sul destino della Terra RIO 92: la Conferenza sulla Terra che si è aperta ieri produrrà forse scarsi risultati sul piano pratico, ma avrà almeno fatto arrivare alle orecchie di tutti un dibattito arcinoto soltanto ai soliti impegnati. Come viatico per questo appuntamento importante, due bei libri, assai diversi nel punto di partenza ma non troppo lontani in quello di arrivo. Il primo si intitola «La Terra come patrimonio comune» ed è una serie di saggi sulle diverse emergenze ambientali curati da una giornalista francese, Martine Barrare, e tradotti simultaneamente in diversi Paesi. E' diviso in tre parti: la prima fa il punto su quanto oggi la scienza ci consente di sapere; la seconda esamina quale sviluppo sia possibile tenendo fermi quattro pilastri: giustizia sociale, validità ecologica, efficacia economica, riequilibrio dei rapporti Nord/ Sud. Infine, il pianeta in cifre: tutti i dati - scientifici, sociologici, economici e giuridici - raccolti in questi anni, insieme con una cronologia di vent'anni di conferenze e convenzioni sui temi ambientali. il secondo volume per il momento è solo in inglese, ma il gruppo che lo firma è tale da far drizzare le orecchie: si tratta infatti del «Business Council for Sustainable Development» (Bcsd), un organismo che riunisce uomini d'affari e aziende di importanza internazionale (Dow Chemical, Du Pont, Chevron, 3M e cosi via). Il suo presidente, lo svizzero Stephen Schmidheiny, è l'erede di una colossale fortuna messa insieme con il commercio dell'amianto ma è uno di quelli che hanno messo mano all'agenda della Conferenza di Rio. Al libro, che si intitola «Changing Course» («Cambiare il corso»), hanno collaborato una cinquantina di persone. Ovviamente non discutono se lo sviluppo possa o meno continuare all'infinito: questo è dato per scontato'; Però incominciano a pensare che non ci possa essere sviluppo, economico senza responsabilità ambientale - e dunque il profitto non è più visto come valore assoluto al quale tutto va subordinato. Fanno così capolino idee «verdi»: energie alternative, politiche a lungo termine, attenzione all'intero ciclo di produzione degli oggetti, tecnologie pulite, costo delle risorse naturali nella formazione dei prezzi. Strizzano l'occhio agli ambientalisti perché questo è il vento? Può anche darsi. Realisticamente, però, sono loro che hanno il potere e che, cambiando direzione, possono davvero dare il la. «La Temi patrimonio comune: materiali per la Confa ronza dell'Orni Ambiente e Sviluppo», Spellino A Kupfer, 252 pagine, 32.500 lire; «Changing course», the Mit Press, Cambridge, Massachusetts, 374 pagine Come impara un neonato a vedere e sentire, a distinguere i colori e le voci? Quanta parte è innata e quanta appresa? Su questo tema gli scienziati si dividono da decenni e ancora non hanno trovato spiegazioni incontrovertibili. «Appena nato» è un bel libro che spiega che cosa accade nella mente del bambino fin dai primi giorni di vita. Mehler-Dupoux, «Appena nato: che cosa vede, sente, capisce una bambino sin dal primi giorni di vita», Mondadori, 259 pagine, 32 mila lire Si può concepire e organizzare l'amministrazione pubblica con criteri scientifici? Si può e si deve: è la risposta che emerge da queste pagine di Sergio Zoppi, fondate su un'ampia indagine approdata a qualcosa come 47.824 schede sulla normativa e sulle funzioni ministeriali e a 6.313 pagine di analisi. La ricerca, promossa dal ministro Giannini e realizzata dal Formez, risale ormai a dieci anni fa. Nella sostanza, tuttavia, rimane valida e attuale, come ben sa chiunque abbia che fare con la pubblica amministrazione. Ma al di là dell'auspicata razionalizzazione dei criteri amministrativi, dal libro emerge con evidenza la centralità delle risorse umane. Se queste risorse ci siano è il vero problema, che tocca da vicino tutti noi cittadini-contribuenti. Del Formez - Centro di formazione e studi - Sergio Zoppi è stato direttore e presidente. Sergio Zoppi: «Per un'amministrazione pubblica rinnovata», Le Moimler, 164 pagine, s.l.p. Marina Verna

Luoghi citati: Cambridge, Massachusetts