Il Monviso è un severo giudice
«Sabatini drogata» E lei querela Accuse tedesche «Sabatini drogata» E lei querela AMBURGO. Di nuovo l'ombra del doping sul tennis, stavolta con tanto di nomi (l'argentina Sabatini e la spagnola Sanchez), e immediate querele per diffamazione. A scagliare le accuse è stato Klaus Hofsaess, tecnico della federazione di Bonn. Convinto che Sabatini e Sanchez ricorrano abitualmente al doping per migliorare le loro prestazioni e mantenere alto il rendimento a dispetto della fatica di un circuito prò sempre più impegnativo, Hofsaess ha rilasciato un'intervista al settimanale «Welt am Sonntag», in cui insinua senza mezzi termini dubbi sulle qualità agonistiche delle due giocatrici, facendo eco a quanto detto, in termini più generici, proprio dalla Graf. «Alcune giocatrici - sosteneva Steffi - hanno qualcosa a che fare col doping. Non so perché nessuno faccia mai controlli seri». E aveva fatto riferimento a una tennista «di primo piano, della quale ho notato sguardo fisso, aggressività straordinaria e illimitata capacità di correre e correre senza soste». La richiesta della Graf di controlli rigorosi almeno a partire dai quarti di finale è confortata dai dati dello stesso «Welt am Sonntag», secondo cui esistono stime dei medici ufficiali dei tornei internazionali molto esplicite: un giocatore su cinque ricorre a sostanze proibite, sporadicamente o abitualmente. E un altro quotidiano, il «Suedeutsche Zeitung», pubblica la lista dei prodotti più assimilati: dalla caffeina all'efedrina al captagon. Hofsaess ha fatto in particolare due esempi: «Mi domando se la Sabatini abbia abbandonato per alcuni istanti il centrale durante la finale di Amelia Island per cambiarsi la maglietta impregnata di sudore, o se piuttosto ne abbia approfittato per trovare la forma che l'ha portata alla vittoria (sulla Graf, ndr). Quanto alla Sanchez, nella finale degli Open di Berlino persa con la Graf, continuava a correre come un leprotto senza però avere la forza di colpire la palla». . Immediata la replica di Gabriela Sabatini che ha querelato Hofsaess e il «Welt am Sonntag».
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