La Krabbe non ha più scampo sarà condannata per doping

La Krabbe non ha più scampo sarà condannata per doping PARLA DAL MONTE La Krabbe non ha più scampo sarà condannata per doping ROMA. La Federazione mondiale di atletica (Iaaf) ha scelto i tre membri della Corte d'Arbitrato che decideranno sulla «questione Krabbe, Breuer e Moeller». La scelta è caduta su Lauri Tarasti, primo presidente della Corte costituzionale finlandese, Assan Bassirou Diouf, presidente della Corte costituzionale del Senegal e Robert Joan Ellicott, presidente della Corte di Cassazione australiana. Questi illustri giuristi, riuniti a Londra dal 18 al 30 giugno, dovranno emettere un verdetto inappellabile. Il loro lavoro avrà tre fasi: interrogatorio delle imputate e dei testimoni a discarico; interrogatorio del querelante (la Federazione tedesca di atletica); esame di ogni altro elemento ritenuto utile. La federazione mondiale di atletica si trova ad affrontare ' un momento assai delicato: viene accusata di persecuzione nei confronti di grandi atleti mentre la sua aspirazione sarebbe di presentare un'immagine sempre più pulita del suo I mondo. Ma la Iaaf ha ormai di I mostrato, anche nel caso Re¬ ynolds, di non voler e di non poter fare più marcia indietro: perciò si hanno fondati motivi per ritenere che la Krabbe sarà condannata. La Corte di Arbitrato per farlo si atterrà soprattutto a quanto indicato dalla commissione medica Iaaf. Qual è stato il parere dell'organismo che ha studiato a fondo la questione? Lo chiediamo al professor Antonio Dal Monte, membro italiano della commissione. Il direttore dell'Istituto di scienza dello sport del Coni risponde in maniera esplicita: «Non abbiam fornito alcun parere legale, perché non è la nostra competenza. Abbiamo però indicato delle conclusioni di ordine medico-scientifico che non prestano adito a dubbi». Ed espone il suo pensiero. 1 ) «Il prelievo dei campioni organici effettuati in Sud Africa dalla dottoressa Binneman, fu svolto con estremo scrupolo». 2) «Le atlete sottoposte a prelievo firmarono i talloncini di controllo, secondo le norme». 3) «Le atlete e chi le rappresentava al momento delle controanalisi sottoscrissero il ver¬ bale in cui dichiaravano la perfetta integrità dei sigilli». 4) «Non c'è stata nessuna manomissione delle provette». 5) «Gli esami svolti presso il laboratorio di Colonia si fanno raccomandare per la raffinatezza e l'accuratezza con le quali sono stati eseguiti». 6) La relazione presentata dal professor Donike, direttore del laboratorio di Colonia, è corredata da documenti che dimostrano come nei tre campioni fosse presente sempre lo stesso liquido organico. Il sospetto di una manomissione da parte di terzi è fantascientifico e non dimostrabile». 7) «La frode è fuori dubbio e in questo caso il regolamento della Iaaf prevede che venga comminata la squalifica». 9) «Un garantismo ancora più esasperato che dovesse raccogliere tesi di difesa non sostenibili costituirebbe la fine della lotta antidoping e la vittoria dell'imbroglio; non sarebbe accettabile». Insomma, secondo gli esperti la sentenza è ormai scritta. Vanni Loriga igaj

Luoghi citati: Colonia, Londra, Roma, Sud Africa