E voilà va in scena Svezia-Francia

E voilà, va in scena Svezia-Francia Stasera comincia un Europeo senza l'Italia: la prima partita in diretta tv per 120 Paesi E voilà, va in scena Svezia-Francia A Stoccolma temono igol di Papiri STOCCOLMA DAL NOSTRO INVIATO Che finalmente ci siamo lo si capisce da un sacco di cose in più. Dagli elicotteri che all'improvviso si mettono a ronzare sopra 10 stadio Rasunda; da telecamere che sembrano mitragliatrici, o viceversa, spuntate dal nulla sui tetti dei palazzi più «coinvolti»; dai chili di transenne disseminate nei settori cruciali. Si parte, questa sera, con SveziaFrancia. In tribuna, fra gli altri, 11 re di Svezia, Carlo Gustavo, e il principe Carlo Filippo. Telecronaca diretta in 120 Paesi. Cerimonia d'apertura dalle 19,25, protagonisti 600 fra ragazze e ragazzi. Da Lidingo, Michel Platini annuncia la formazione tipo: con Amoros e Papin, i grandi invalidi. Da Sollentuna, Tommy Svensson si tiene tutto per sé, c'è un solo dubbio, e riguarda il partner di Brolin in attacco, Kenneth Andersson il trampoliere (1,93) o il più ficcante Dahlin. Favorito il primo. Platini sembra il papa: benedice in francese, in inglese, in italiano. La più bella della vigilia è questa: domanda, che cosa perde l'Europeo senza l'Italia? Risposta, parecchi giornalisti. E invece ecco la più sottile: «Preoccupato? E perché mai; come diceva un grande giocatore che giocava con me nella Juventus, chi? Vignola, al massimo possiamo perdere». Per concludere, occhio all'immancabile toccata e fuga su Trap: domanda, con lui in panchina mai e poi mai vi sareste fatti rimontare due gol dai tedeschi nella semifinale mondiale del 1982, nei supplementari per giunta; risposta, con Trap ho perso un derby che vincevo due a zero, ce ne fecero tre in tre minuti... Ci sono, in un angolo, i vecchi della grande Francia, Hidalgo, Giresse, Tigana, tutti composti, e fiduciosi. Platini distribuisce coriandoli, «quando giocavo - a Nancy, a St-Etienne, nella Juve, in nazionale - potevo incidere, adesso al massimo posso consigliare». A un cronista spagnolo che gli parla di Cruyff e della filosofìa del disincanto, Michel risponde sollevato, «chi ha gio- cato a un certo livello sa che l'allenatore conta poco. Il calcio non è come il pattinaggio artistico, lì si danno punti in base alla qualità dell'esibizione, qui i punti li piglia chi vince». Ancora: «La mia Francia vinceva solo quando giocava bene; questa, viceversa, può vincere anche giocando male». Alla Svezia deve la prima vittoria da et. Il bilancio globale è favorevole ai blu: 5 successi, 1 pareggio e 4 sconfìtte. Vabirua dovrebbe affiancare, a sinistra, Papin e Cantona. Il quale Cantona nega a Papin lo status di attaccante «straordinario» e blocca sul nascere ogni tipo di approccio fieristico: «In Inghilterra sto da papa, in Italia non andrei mai. Neppure se mi pagassero a peso d'oro». Si profila una feroce battaglia a centrocampo. Molto dipenderà dal contributo di Vabirua e dei due esterni, Angioma e Amoros: il rischio che Deschamps e Sauzée restino soli, alla mercé di Thern, Ingesson, Schwarz e Limpar, è forte. L'impiego del doppio stopper, Boli + Casoni, implica una illuminata ridistribuzione degli oneri. Brolin spera nella fortuna e, magari, in qualche rigorinoomaggio, «senza fortuna non fai strada». Jonas Thern è il capitano della Svezia: «Favoriti sono loro, i francesi. Noi li aspetteremo al varco». Sarà a Napoli il 14 o 15 luglio. Niente mega-villa con mega-piscina, alla Maradona: «Mi accontento di una casetta, basta che sia fuori città». Brolin, di nuovo: «Potessi, toglierei Papin alla Francia». Papin: «Se vinciamo, avremo un piede in semifinale». Sorriso in canna, i poliziotti del servizio d'ordine, 4800, vigilano su tutto e su tutti. Gli sfarzi di Italia '90 non spingono gli svedesi a goffi paragoni. Da queste parti, si vive a misura d'uomo. Il calcio è sport e non delirio, l'Europeo un traguardo e non una sentenza capitale. Roberto Becca rrtin i A fianco Brolin svedese che gioca nel Parma Sotto Papin: in settembre esordirà nel nostro campionato