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Fibre chimiche Perdite limitate nell'anno nero Eni investe al Sud Fibre chimiche Perdite limitate nell'anno nero MILANO. L'industria delle fibre chimiche ha superato senza troppi danni un anno difficile: la produzione '91 è diminuita del 2,9% rispetto al '90, che aveva registrato il record assoluto. Più pesante la flessione delle fibre cellulosiche (meno 10%), che rappresentano il 4,5% della produzione totale di fibre chimiche, e del fatturato attestato a 2800 miliardi, il 10% in meno del '90. La bilancia commerciale con l'estero si è chiusa con un risultato positivo in volume ma negativo (per 55 miliardi) in valore. Per il presidente dell'Assofibre Luigi Patron, che ha illustrato il consuntivo in occasione dell'assemblea, i produttori italiani hanno dovuto affrontare sul mercato mondiale competitori estremamente aggressivi, che godono da parte dei loro governi di protezione del mercato e di sovvenzioni all'esportazione. Patron, presidente dell'area fibre di Enichem e amministratore delegato di Montefibre, ha quindi annunciato che l'Eni ha approvato il business pian del settore: un investimento di 400 miliardi nel quadriennio '91-94, da destinarsi all'ammodernamento e alla costruzione di impianti, in particolare al Sud. Gli investimenti più consistenti saranno effettuati ad Acerra (Napoli), dove si costruirà un impianto per il filo di poliestere e si completerà un impianto di fiocco di poliestere, e ad Ottana (Sardegna) dove verrà completato l'impianto per la produzione di poliestere ed acrilico e verrà costruito un impianto per la produzione di Lorica, un nuovo tipo di microfibra. Ad Ottana è stato concluso un accordo con le rappresentanze sindacali per la riduzione di 350 posti di lavoro su un totale di 1450 e il raddoppio della produzione. Nel 1991, ha ricordato Patron, Montefibre ha realizzato un fatturato di 800 miliardi con un utile di 10 miliardi; il fatturato di Enichem Fibre è stato di 600 miliardi con un utiJe di 12 miliardi. [r. e. s.]