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Caccia ai rapitori di Farouk Caccia ai rapitori di Farouk Operazione in Toscana, 8 arresti ma i dettagli per ora sono segreti PISA. Carabinieri in forze (800 uomini appoggiati da elicotteri, con unità paracadutiste e cinofile) stanno setacciando il Volterrano nel triangolo Pomarance-Ponte Ginori-Castelnuovo Val di Cecina, alla ribalta negli ultimi 20 anni per una lunga serie di rapimenti. L'operazione, iniziata lunedì notte, è proseguita ieri ed è continuata nella notte. Soltanto questa mattina il sostituto procuratore Angelo Perrone, che conduce le indagini, spiegherà i risultati della maxi-operazione. Un primo dato certo è che nella retata condotta fra cascinali e casolari abbandonati sono rimaste impigliate 8 persone delle quali i carabinieri non hanno però reso noti i nomi. Poiché l'operazione è continuata dopo gli arresti, si ipotizza che i carabinieri non abbiano ancora raggiunto lo scopó"primario per il~quale e stato dislocato un apparato militare che ricorda un'azione antiguerriglia. Tre le ipotesi finora avanzate, ma non confermate dal sostituto procuratore: la «pista toscana» dell'esplosivo usato nell'omicidio Falcone; la ricerca del piccolo Farouk il ragazzino rapito in Costa Smeralda 5 mesi fa; l'individuazione di un pericoloso latitante che era implicato nel rapimento De Megni. Come si ricorderà, il piccolo De Megni,'preso a Perugia, fu ritrovato il 22 gennaio scorso, 111 giorni dopo in una grotta attrezzata a bunker proprio sulle colline del Volterrano. L'area nella quale si sta dispiegando l'operazione dei carabinieri è nota per essere stata la prima in Italia dove sono stati messi a segno dei rapimenti. Fu nel Volterrano che già negli Anni Settanta scomparvero dalle loro case immerse nel verde il regista Maleno Malenotti, il conte belga Henry de Sayons, il barone Federico Ostini, i fratelli tedeschi Konzuker. Soltanto questi ultimi fecero ritorno a casa. [r. ci