Summit notturno al castello di Windsor forse Lady D obbligata a sconfessare la biografia

 II principe Carlo chiede aiuto alla mamma Summit notturno al castello di Windsor, forse Lady D obbligata a sconfessare la biografia II principe Carlo chiede aiuto alla mamma In ballo il futuro con Diana LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Palazzo Reale è scosso dal tempestoso clamore suscitato dalla «biografia segreta» dedicata alla principessa Diana e contenente le piccanti rivelazioni sui retroscena del fallimento del suo matrimonio con Carlo. E la prova di quanto sia seria la situazione è stata offerta da un imprevisto, lungo colloquio notturno della regina con il figlio primogenito al castello di Windsor. Il principe Carlo è arrivato dalla madre proveniente da Highgrove, la tenuta di campagna dove si era ritirato domenica dopo una partita di polo nel Sussex, mentre la moglie Diana in compagnia dei due figli rientrava nella residenza ufficiale di Kensington Palace, a Londra. Il colloquio tra la regina e Carlo è durato fin quasi all'alba. L'erede al trono appariva serio, seccato, per «la versione unilaterale di questa controversia data in pasto al pubblico». Apparentemente incurante della tempesta sospesa sopra la sua testa, Diana, sospettata come «ispiratrice» anche solo indiretta del libro, ha affrontato invece una giornata di normale routine. Prima ha accompagnato il figlio Harry a scuola, poi ha visitato un ospedale per anziani della capitale. Ma il suo carnet di impegni ufficiali per i prossimi mesi è, stranamente, scarno, quasi vuoto. Lo stesso era accaduto alla sua ex amica, la duchessa di York, Sarah, poco prima dell'annuncio della separazione da Andrea, l'altro figlio della regina. E' questo il destino che aspetta Diana? Ieri la pettegola stampa popolare si è sbizzarrita nelle ipotesi più fantasiose: qualche giornale li dà già sull'orlo del divòrzio1; altri Suggeriscono invece che continueranno a stare insieme^ in uii. «matrimonio senza amore»; puntellato solo dalla ragion di Stato. Insieme per modo di dire: perché mentre lei sta nella casa di Londra, lui rimane sempre più spesso da solo, salvo nei weekend quando lo raggiunge la famiglia. Carlo, dunque, è accorso dalla madre a Windsor, proprio alla vigilia del viaggio ufficiale della regina in Francia come se dovesse essere assunta una qualche decisione, preparato un annuncio, studiata una linea di difesa contro la «invadenza» dei giornali, condannati ieri anche dalla commissione di sorveglianza della stampa britannica. Ma ieri la giornata ha registrato la controffensiva dei partigiani di Casa Reale «scandalizzati dalle infamie» riportate dalla stampa e amplificate dalla tv. E' un coro sempre più martellante contro «gli inaccettabili metodi dilettantistici» utilizzati anche in quest'occasione della cosiddetta «stampa spazzatura». Ha dato il la alla campagna lo stesso primate della Chiesa anglicana, l'arcivescovo Carey, il quale in un comunicato ufficiale ha espresso parole di «grave preoccupazione» e di condanna per «le intromissioni nella vita privata della famiglia reale indegne in un Paese che professa il rispetto dei diritti umani». Insomma è una infamante accusa di «linciaggio morale» quella lanciata dal leader della Chiesa d'Inghilterra il quale ha invitato i fedeli astringersi m preghiera attorno alla famiglia reale. Alla controffensiva dei «royalist» partecipano anche numerosi parlamentari, sia conservatori che dell'opposizione. I lamenti che si levano dai ranghi dei politici sono univoci: «Attenzione a non distruggere le nostre istituzioni, che sono fragili», ammonisce con tono grave Lord Saint John Fawsley; «è oltraggioso che la depressione post-parto di cui soffrono quasi tutte le donne sia amplificata in questo modo e finisca su tutti i giornali» rincara la laborista Clare Short. E dagli Stati Uniti, anche il primo ministro John Major ha voluto far udire la sua voce d'appoggio a Casa Reale presa di mira dalla stampa scandalistica: «La monarchia è profondamente radicata e amata dal popolo britannico. Non vedo che cosa potrebbe mutare questa situazione, e non certo queste voci senza fondamento». La tempesta è destinata a placarsi in fretta? Tutto dipenderà della principessa Diana. La virulenza degli attacchi contro la «insensibilità» del marito nascono da voci, confidenze, informazio¬ ni provenienti dalla cerchia ristretta degli amici di Diana e dai suoi familiari: il padre (defunto di recente), la sorella Jane, il fratello Charles. E proprio i parenti hanno fornito all'intraprendente autore della «biografia segreta» perfino del materiale fotografico inedito su Diana, i cui proventi dovrebbero finire a un ente assistenziale di cui lei è presidentessa. Insomma, un suo coinvolgimento almeno «indiretto» in.tutta questa storia c'è. É non basta certo la precisazione diffusa da Buckingham Palace che «la prin¬ cipessa non ha partecipato in nessun modo a questo libro». Le ipotesi più maliziose sarebbero spazzate via solo da una dichiarazione personale di Diana. Se questa smentita non arriverà, sarà lecito il sospetto di una «velenosa vendetta» per interposta persona compiuta da Diana contro il marito, colpevole di trascurarla, di preferire alla sua compagnia quella della «vecchia amica» Camilla Parker Bowles. L'ultima voce raccolta dalla stampa scandalistica tedesca è che esisterebbe «una clausola segreta» concordata tra Carlo e il padre, il principe Filippo, in base alla quale se il matrimonio con Diana fosse fallito entro cinque anni, Carlo avrebbe poi avuto il permesso di ritornare da Camilla. Ma di anni ne sono passati dieci e Camilla è sposata e madre di duefigli: "" ;ic;.j ri Paolo Patruno ori.-» Parlamento e premier attaccano i giornali «Mettete in crisi le istituzioni» L'arcivescovo di Canterbury «Dobbiamo pregare» l !jgrfvj' J Carlo e Diana assistono alla sfilata degli eroi del Golfo. A destra la principessa con i figli Harry e William. Nel riquadro Camilla ParkerBowles, ex fiamma dell'erede al trono d'Inghilterra [publifotoj

Persone citate: Camilla Parker Bowles, Carlo, Clare Short, John Major, Paolo Patruno, Windsor

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Londra, Stati Uniti