La Procura di R. M.

La Procura La Procura Nessun attentato contro Di Pietro MILANO. Che bolla di sapone. I tre presunti attentatori croati a Di Pietro non godono nemmeno delle attenzioni della Digos. Il capo, Wilson Palocai, albanese cristiano, 25 anni, qualche precedente penale per furto e ricettazione, e due incensurati, Turk Vesna e Bagic Dobrisa, rispettivamente 25 e 27 anni. Terroristi? «No, roba da squadra mobile - dice un funzionario della Digos -, quel traffico d'armi e l'esplosivo, dati i personaggi, sembra proprio roba destinata alla piccola criminalità». Si chiude così il «giallo», presunto, dei tre croati fermati venerdì sera a Milano che, sull'onda dello «scoop» di un giornale milanese (inseguito da tutta la concorrenza), sono stati indicati quali possibili killer del giudice Di Pietro. C'erano la bomba anticarro, i 25 chili di dinamite, i due pani al plastico nell'appartamento di via Iglesias. Non bastano a qualificare il trio come una banda di killer, anche se è confermata la lettera di presentazione alla mafia siciliana con base a Milano. La prima smentita è arrivata dallo stesso procuratore della Repubblica Saverio Borrelli: «Non ci sono elementi di sorta che consentano di collegare con certezza la detenzione di questo esplosivo ad attentati da compiere a Milano e, tanto meno, elementi^ che permettano m qualchè^mòdo di metterein coP legamento la detenzione di questo esplosivo a un attentato nei confronti dei magistrati di questa procura della Repubblica, o nei confronti del giudice Di Pietro in modo particolare». Ma la cartina? Sì, ammette il capo della Squadra mobile Filippo Ninni, c'era una cartina di Milano nell'appartamento. «Alcuni luoghi erano indicati con cerchietti». Quali? «La Stazione Centrale, la stazione Garibaldi, il carcere di San Vittore. Ma l'albanese ha detto di aver preparato quella mappa due anni fa, per aiutare suo fratello a muoversi in città quando lui era in carcere». Spiegazione plausibile? «Sì - sospira Ninni - è plausibile» e non aggiunge che sulla mappa è indicata anche piazza del Duomo. Altrimenti qualcuno penserebbe a un attentato al cardinale. Infine, la tecnica dell'operazione: alle 17 di venerdì scorso i due croati sono stati fermati nell'appartamento. Alle tre del mattino si è presentato l'albanese con una Nissan dal paraurti imbottito di esplosivo. «L'auto me l'ha prestata un amico» ha detto Palocai, ma non gli ha creduto nessuno. [r. m.]

Persone citate: Di Pietro, Filippo Ninni, Pietro Milano, Saverio Borrelli, Turk Vesna, Wilson Palocai

Luoghi citati: Milano