Dracula rovinato dal dottore di Gian Antonio Orighi

Dracula rovinato dal dottore Un neurologo spagnolo distrugge la leggenda del vampiro Dracula rovinato dal dottore Dieci anni di ricerche avrebbero stabilito che era soltanto malato di rabbia Una malattia che si diffonde ancora, soprattutto fra biologi e speleologi ~f*\ MADRID I ' ONTE Dracula, addio. I Questa volta, Principe 1 i della notte, ti hanno sepIppllitn per sempre. Un neurologo spagnolo, il dottor Juan Gómez Alonso, dopo dieci anni di ricerche, afferma di aver stabilito, senza ombra di dubbio, che quanto attribuivano a Dracula le credenze popolari abbandonare di notte la tomba per mordere nel collo le vittime e succhiarne il sangue - si doveva solo a una malattia, sconosciuta all'epoca, la rabbia. La patologia, sostiene il dottor Gómez Alonso, è esattamente la stessa: la idrofobia, una malattia infettiva prodotta da un virus che attacca le zone del cervello dei mammiferi, proprio quelle che regolano l'attività sessuale (infatti, secondo la leggenda, le vittime erano possedute dal vampiro dopo essere state dissanguate dal fatale morso) e gli istinti primari di lotta e difesa. I malati - come i «vampiri» - non sopportano la luce e l'odore dell'aglio, hanno un grande appetito sessuale, hanno una grande voglia di mordere e rifiutano il contatto con l'acqua, che la leggenda popolare trasformò in acqua benedetta. Ma il mito racconta che i corpi si conservavano perfettamente. Anche qui l'implacabile dottor Gómez Alonso ha una risposta pronta: i cadaveri si mantenevano benissimo grazie al clima, all'umidità, e la fluidità del sangue dei «vampiri» era dovuta alla causa della loro morte, l'asfissia. Chi seppellisce per sempre Dracula è un ricercatore di Barcellona che non solo ha studiato tutti i documenti dell'epoca, ma si è anche occupato dei casi di rabbia, in Spagna, negli ultimi anni. Una malattia che colpisce, nel mondo, ancora 20 mila persone l'anno. Nel '73 si diffuse un'epidemia a Malaga. Nell'86 in Danimarca (105 casi) e in Germania (15). Nell'87 ancora a Valencia e a Granada. Chi trasmette la malattia mortale? La leggenda ha ragione: sono i pipistrelli che «vampirizzano» sia umani sia anima¬ li domestici, cani e gatti. Il dottor «anti-Dracula» sostiene che i pipistrelli sono i veri e propri vampiri, che trasmettono la malattia mortale. Colpiscono, soprattutto, in due zone del globo, in America Latina e nel Nord Europa. Con una differenza. In America Latina, quasi sempre in Messico e Argentina, infieriscono sui bovini. In Europa mordono solo la razza umana. Ci sono poi altre due coincidenze, entrate nel mito di Dracula, che fanno corrispondere il vampirismo con la rabbia. I «vampirizzati» sono quasi sempre uomini - donne-Dracula non ne sarebbero mai esistite -, proprio come succede con la rabbia. Il contagio avviene solo con morsi. Il Conte Dracula è morto per sempre. Però i vampiri, sia pure solo idrofobi, esistono davvero. Un caso si verificò nell'85 in Finlandia e nell'allora Urss. I soggetti a rischio? Biologi e speleologi. Attenti, Dracula attacca ancora. Gian Antonio Orighi

Persone citate: Valencia