Anche Paolo VI diventerà santo
Anche Paolo VI diventerà santo Il cardinal Ruini ha dato via libera alla causa, ma i tempi saranno lunghi Anche Paolo VI diventerà santo Pubblicato l'editto per la canonizzazione ROMA. Paolo VI ha imboccato la corsia preferenziale che lo porterà agli onori degli altari. Il cardinale Camillo Ruini, presidente dei vescovi italiani e vicario del Papa per la città di Roma, ha firmato l'editto con il quale si invitano i fedeli a comunicare eventuali notizie «dalle quali si possa in qualche arguire contro la fama di santità di Giovanni Battista Montini» e a far pervenire «qualsiasi scritto che abbia come autore il servo di Dio, qualora non sia stato già consegnato alla postulazione della causa». Parte così l'iter del processo che porterà a riconoscere come «santo» Paolo VI, il pontefice morto a Castelgandolfo il 6 agosto 1978, dopo quasi sedici anni di permanenza sulla cattedra di Pietro. L'editto resterà affisso per due mesi alle porte del Vicariato di Roma e delle curie di Milano (dove Montini è stato vescovo dal '54 fino alla morte di Giovanni XXIII) e di Brescia, dove Montini è nato e cresciuto. Postillatore della causa è padre Molinari, un gesuita. L'iter non sarà breve. «La causa che riguarda la beatificazione di un Papa si immagina piuttosto lunga», spiega padre Carlo Cremona, biografo di Montini (lo scorso anno, lo scrittore e vaticanista del GR2 ha pubblicato presso l'editore Rusconi un volume dal titolo Paolo VI) e suo amico personale. «Bisogna esa- minare tutti gli scritti, gli atti, le testimonianze - aggiunge - partendo proprio da queste ultime ed interpellando per prime le persone più anziane». Ma per Giovanni Battista Montini il primo gradino del processo è già stato superato. Lui, lo studioso: il fine traduttore di Jacques Maritan. Il sacerdote che ha vissuto 35 anni nella Segreteria di Stato vaticana. Il Papa sostenitore del Concilio, tenace difensore del dialogo e dell'apertura della Chiesa al mondo, profeta dell'ecumenismo e pioniere dei viaggi apostolici. Ma anche lui, l'uomo delle «sofferenze»: il Pontefice costretto a sospendere a divinis il vescovo ribelle Marcel Lefebvre; il Papa che si scontra con i gesuiti che premono per il rinnovamento; il Vicario di Cristo bollato come oscurantista perchè firma l'enciclica Humanae vitae che vieta gli anticoncezionali. Perché un Papa santo? Furono i vescovi argentini a chiedere a Giovanni Paolo II di beatificare Paolo VI - ricorda padre Cremona -. Poi, ultimamente, la stessa proposta è stata avanzata dall'episcopato italiano, Fin dalla fanciullezza, Giovanni Battista Montini ha tenuto un atteggiamento coerente nella acquisizione delle virtù cristiane. Veniva da una famiglia colta, dalla quale ha assimilato cultura e fede, portandole avanti in maniera esemplare. Nella sua vita è stato più volte dileggiato, a partire dagli anni difficili del fascismo. Ma è stato un uomo di perdono. Se qualcuno lo trattava male lui andava a chiedere scusa. Ma si è detto che è stato anche il Papa del dubbio. Lo smentisco. Vi sono persone che decidono rapidamente, altre che per carattere hanno bisogno di avere tempo per riflettere. In certe situazioni, dubitare è più che onesto. Un Papa che si esprime contro-corrente, e rischia l'impopolarità come ha fatto sulla pillola, non è certamente un dubbioso. Alla fine ha deciso. Montini è stato un uomo consapevole delle proprie responsabilità. Negli ultimi anni della sua' vita, Paolo VT ha detto che «il fumo di Satana» è entra- ' to nella Chiesa». Perché? Aveva condotto tre sessioni del Concilio. Dopo il Vaticano II vii fu, da un lato, una alzata di scudi del conservatori, dall'altro dei' progressisti che non erano contenti dell'interpretazione che. veniva data. Montini ha saputo guidare il Concilio e il post Concilio senza far esplodere scismi. E' stato un uomo di pace per1 tempi di guerra. C'è chi ha fatto di Paolo VI un monumento alla tristezza. Quel volto triste verrà venerato come santo? Era un uomo aperto. Allegro. Ogni tanto, veniva a trovarlo a Roma un certo Taiaffa, un suo amico di Milano che dovendo stare in mezzo ai giovani aveva i imparato a fare il giocoliere. Il Papa lo riceveva, lui si piantava in mezzo alla stanza e si esibiva i nei suoi numeri migliori. Giochi j di destrezza, piroette. Paolo VT si ! divertiva. E Taiaffa, la volta ! successiva, aveva sempre in serbo un numero nuovo. Mario Tortello E' iniziata la causa di canonizzazione per Papa Paolo VI Parte la raccolta .di scritti e delle testimonianze
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