Altri tre arresti per i coca-party
Altri tre arresti per i coca-party Erano «clienti» dei poliziotti spacciatori Altri tre arresti per i coca-party Tre nuovi arresti nell'inchiesta sul traffico di stupefacenti nei locali notturni e sui droga party. Si tratta di Roberto Turetta, 30 anni, consulente; Giuseppe Costa, 34 anni, usciere della Rai, ed Emilio Scimè, 37 anni, titolare di una carrozzeria. Sembra, ma la notizia non è stata confermata dal sostituto procuratore Cristina Bianconi, che a fare i nomi dei tre consumatori siano stati i due poliziotti della Digos, Alessandro Gagliardi e Pasquale Carrella, titolari del bar «David's Coffee», uno dei locali dove si spacciava cocaina. Turetta, Costa e Scimè avrebbero acquistato quantità non modiche di droga dai due poliziotti, che sono tuttora detenuti nel carcere militare per ragioni di sicurezza. L'inchiesta, che ha già diciassette persone indagate, potrebbe ancora riservare clamorosi sviluppi. I carabinieri del nucleo operativo vogliono individuare tutti i fornitori dei due agenti della Digos. Gagliardi e Carrella sono stati nuovamente interrogati: avrebbero fatto importanti ammissioni, e forse indicato altre persone a cui avrebbero fornito diverse partite di cocaina. Il greco Dimitrios Bourlioz e la sua convivente Franca Levi, Michele Bianchi, e i due agenti della Digos, tutti detenuti, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. In carcere sono anche Silvio Archili, titolare del Korowa Milk club, i fratelli Antonio e Gianpiero Capodicasa, proprietari del ristorante Bahia Bianca. Michele Bianchi, indicato come uno dei presunti capi dell'organizzazione, avrebbe affermato di essere una pedina nelle mani di Bourlioz, che invece nega qualsiasi responsabilità. n greco, che è difeso dall'avvocato Oderda, ha fatto ricorso al tribunale della libertà, che dovrebbe decidere domani. Hanno invece ottenuto gli arresti domiciliari i commercianti Massimo Bertolone e Enrico Castellano, l'impiegato Giovanni Ramno.
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