Si restaura palazzo Paesana di Maurizio Lupo
Si restaura palazzo Paesana Comune e proprietà concordi per aprire «l'altra reggia» di Torino Si restaura palazzo Paesana Sarà pulito anche l'obelisco di piazza Savoia Sarà restaurato il monumento «laico» per eccellenza di Torino: l'obelisco di piazza Savoia, eretto a memoria delle lepgi Siccardi, che nel 1850 abolirono i tribunali del clero e parificarono tutti i cittadini dinanzi alla legge. Verrà ripulito grazie a 90 milioni, offerti al Comune da uno sponsor privato, che partecipa anche al risanamento di palazzo Paesana, del costo di 4 miliardi. A farsi avanti è il Gruppo Gorla, una società milanese specializzata in ristrutturazioni. Forte dei suoi 100 miliardi di fatturato ha aperto una filiale a palazzo Paesana e vuole incentivare il recupero della zona. Ne danno annuncio l'assessore all'Arredo Urbano Bepi Dondona e l'ing. Lelio Persico del Gruppo Gorla. «Il restauro dell obelisco spiega Persico - è un ringraziamento al Comune, che da anni paga i ponteggi che cingono palazzo Paesana. Ora siamo i condomini di maggioranza relativa e daremo il nostro apporto, affinché il condominio soddisfi le ingiunzioni comunali, che da tempo sollecitano i lavori». Palazzo Paesana è il più grande esempio di dimora nobiliare torinese del 700. Fu -ideato quando Re Vittorio Amedeo II incaricò Juvarra di creare a levante della città un nuovo ingresso «aulico»: piazza Susina, detta poi Paesana e Savoia. Il conte Baldassarre di Saluzzo, discendente dei marchesi di Saluzzo, vi volle realizzare un complesso capace di competere con il fasto di corte. Nel 1715 acquistò fra piazza Susina e le vie Doragrossa (oggi Garibaldi), Consolata e del Carmine un lotto per un palazzo di 5 mila metri quadri. Affidò il progetto a Giangiacomo Pianteli. In due anni finì l'opera, strutturata su due atrii, con ingresso monumentale da via Consolata 1. Introduce a una corte d'onore arricchita da un doppio loggiato, al piano-terra e a quello nobile, uniti da un maestoso scalone. Nel corso dei secoli l'immensa proprietà venne però frazionata e logorata dal tempo, fino a un degrado che anni fa costrinse il Comune a sorreggerla con impalcature e parasassi per impedire il crollo di stucchi e calcinacci. «Quest'anno infine - assicura l'assessore Dondona - il condominio può provvedere al restauro. Le Sovrintendenze hanno approvato un progetto dell'architetto Roberto Lombardi, che con 4 miliardi di lire risanerà tetti, serramenti, gli esterni e la monumentalità del cortile d'onore. E gli architetti Tagliasacchi e Zanetta, consulenti del piano del colore dell'Arredo Urbano, ripristineranno le tinte d'epoca. I lavori inizieranno nei prossimi giorni». Fra Comune e proprietà è stata definita un'intesa: «Su nostra indicazione - aggiunge Dondona - prima della festa della Conso¬ lata l'Azienda Elettrica rinnoverà l'illuminazione di piazza Savoia con lampioni settecenteschi, simili a quelli di piazza San Carlo. Nel '93 il Verde pubblico ristrutturerà le aiuole della piazza, oggi in penoso abbandono. In più si valuterà un contributo economico in relazione all'impegno che i privati inve¬ stiranno per migliorare l'area». «Noi in cambio - conclude Persico - ripuliremo l'obelisco e concederemo al Comune, per concerti e iniziative culturali, il log- Siato e la corte d'onore, sgomra di auto, pronta ad accogliere le visite che merita». Maurizio Lupo lili complesso monumentale di 5 mila metri quadri, con una maestosa prospettiva interna, su due loggiati, commissionato nel 1715 dal conte Paesana di Saluzzo all'architetto Giangiacomo Pianteli, per rivaleggiare in sfarzo con la corte regia
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