Monica Seles fa piangere la Graf e i parigini

Monica Seles fa piangere la Graf e i parigini La jugoslava per la terza volta consecutiva regina del Roland Garros dopo una lunghissima battaglia Monica Seles fa piangere la Graf e i parigini Oggi Courier-Korda e Navarro, per il titolo junior PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Colpita di dritto, nello stadio fremente e gemente, la pallina ha sbattuto contro la rete ed è caduta all'indietro, nel campo di Steffi. Esther Seles, la madre di Monica, aveva gli occhi chiusi e la testa china. Era il sesto match point, le due regine stavano combattendo da tre ore. Esther Seles ha capito che la sua bambina aveva vinto (10-8 al terzo set, guadagnando fra l'altro 2 milioni 470 mila franchi, 560 milioni) dall'urlo di delusione della folla che seguendo percorsi talora misteriosi si era schierata dalla parte della tedesca. «Ho giocato in tanti posti, ho vinto e ho perso in tanti campi, ma non ho mai trovato un pubblico così meraviglioso» ha detto Steffi alla fine, parlando al popolo del Roland Garros con le lacrime che gli salivano dal cuore. Monica invece stringeva la coppa, baciava Chris Evert, sette volte vincitrice del torneo, salutava la mamma a e diceva grazie al papà. Monica è cento volte meglio quando gioca. In conferenza stampa, insieme a tente altre banalità, si è rifiutata di dire qual è la sua lingua madre. «Non rispondo a domande su questioni personali», ha spiegato. E' evidente che il mondo, per lei, non è rotondo ma a forma di racchetta. «Ho vinto la partita più combattuta della mia vita» ha aggiunto, e stavolta aveva proprio ragione. E' stata una grande finale, una lotta senza respiro, un colpo dopo l'altro, un punto dopo l'altro, sul filo dei centimetri e delle emozioni. Monica Seles e Steffi Graf, numero 1 e 2 al mondo, hanno infiammato di passione il Roland Garros. Il match è finito sul 10-8 del terzo set e lo spettacolo offerto dalle due ragazze ci ha riconciliato, in qualche modo, con il tennis femminile troppo spesso noioso e scontato, povero di tensione e immaginazione. I fedeli del tennis, che mandano a memoria ogni dettaglio del rito, hanno giurato di non ricordare una partita così avvincente qui a Parigi, nel tempio della terra rossa. E hanno goduto di ogni momento, ogni fase, ogni colpo, ogni emozione. Soprattutto nel terzo set, quando Monica ha avuto quattro match point nel nono gioco prima di dare il via ad una girandola di break e contro break che ha messo a dura prova i nervi delle protagoniste, saldissimi malgrado tutto, e le coronarie degli spettatori, certa¬ mente sorpresi, e piacevolmente, dalle vicende drammatiche del match dopo un avvio che non sembrava offrire scampo alla bravissima tedesca. In realtà la sorpresa vera, a ben vedere, non è venuta da Monica Seles che pure è entrata nella storia vincendo gli Internazionali di Francia per la terza volta consecutiva, prima donna a riuscirci nell'era open. Monica è una macchina da punti, come Jimmy Courier: picchia forte e corre, ha cuore, coraggio, spirito vincente. Non perde un incontro in un torneo del Grande Slam (a parte Wimbledon l'anno scorso, disertato per ragione tuttora sconosciute) dall'agosto del 1990 quando fu sconfitta a Flushing Meadows da Linda Ferrando. La bella notizia, invece, riguarda Steffi Graf che qualcuno credeva ormai avviata alla fine della carriera, lei che in fondo compirà 23 anni solo fra qualche giorno. Gli scandali in cui è stato coinvolto due anni fa il padre Peter, una serie di guai fisici, la voglia di casa e di normalità espressa più volte, il disagio crescente verso i doveri imposti dalla popolarità avevano invero allentato, negli ultimi tempi, la capacità di concentrazione della ragazza, le avevano rubato un po' del suo leggendario istinto di vittoria. Ieri Steffi ha perduto ma nello stesso tempo è tornata a risplendere sulla scena del grande tennis: la simpatia e il tifo dei fedeli del Roland Garros non sono andati sprecati. Adesso, dopo la finale delle ragazze, il palcoscenico è tutto per Jimmy Courier e Petr Korda che oggi si affronteranno per il titolo maschile. L'americano, stando ai pronostici, dovrebbe facilmente fare il bis dello scorso anno. In questo momento sembra imbattibile. Ma Korda è un genietto folle e giocherà senza pressioni. Poi c'è un'altra finale che interessa noi italiani poveretti. Mose Navarro, 18 anni a luglio, di Loano, scenderà in campo contro il romeno Andrei Pavel per il titolo juniores, vinto in passato da Corrado Barazzutti (1971) e Andrea Gaudenzi (1990). Non è la luna, ma di questi tempi è meglio che far le nozze coi fichi secchi. Cario Coscia Se- Finale singolare femminile les-Graf 6-2, 3-6, 10-8. Singolare maschile juniores (semifinali): Navarra-Burgsmuller 7-6 (7-4), 6-3; Pavel-Kischkewitz 4-6, 6-1, 6-1. i JK^lNi Monica Seles (a fianco) si è confermata a Parigi la più forte tennista del mondo, ma Steffi Graf (sopra) ieri l'ha costretta ad una vera maratona: i tifosi erano per lei

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