Tokyo, un Parlamento al «passo della mucca» di Fabiola Palmeri

Tokyo, un Parlamento al «passo della mucca» GIAPPONE I deputati impiegano un quarto d'ora per andare a votare, scoppiano risse, il Paese sotto choc Tokyo, un Parlamento al «passo della mucca» Ostruzionismo di sinistra contro l'intervento di truppe all'estero TOKYO NOSTRO SERVIZIO Alle 3,30 di venerdì mattina si è concluso l'ennesimo, accanito incontro di comitato della Camera Alta giapponese, che ha votato a favore del controverso disegno di legge «Pko». Il disegno di legge permetterebbe ai soldati giapponesi di unirsi alle operazioni di pace dell'Orni. La votazione che ha concluso l'incontro alla Camera Alta è stata molto contrastata e nel tentativo di bloccarla. Alcuni membri del partito socialista e del partito comunista si sono letteralmente avventati contro il presidente del Comitato, per impedirgli di procedere. Altri hanno adottato la «camminata della mucca», impiegando decine di minuti a trascinarsi dal seggio all'urna, in modo da perdere tempo. Il partito socialista, il partito comunista e la confederazione sindacale giapponese Rengo, si oppongono categoricamente al disegno di legge governativo, appoggiato dal partito di maggioranza liberaldemocratico e dai due partiti di opposizione di centro, il democratico socialista ed il Komei. L'etichetta parlamentare detta che si può procedere al voto sulla legislazione solo se tutti i partiti presenti sono d'accordo. Bloccare la votazione è quindi l'ultima possibilità a cui ricorrere quando i partiti d'opposizione non riescono ad influenzare il Parlamento con contrattazioni politiche. Il partito socialista, comunista e Rengo sostengono come prima ragione contro il disegno di legge la sua «incostituzionalità». L'articolo 9 della Costituzione giapponese del 1949 dice: «Il popolo giapponese rinuncia per sempre alla minaccia o all'uso della forza per risolvere i conflitti internazionali». Il partito liberaldemocratico però ha voluto a tutti i costi che la votazione avesse luogo per prevenire che il disegno di legge di non fosse approvato entro il termine dell'attuale sessione parlamentare, il 21 di giugno. Il disegno di legge approvato al termine di questa «violenta» riunione di comitato della Camera Alta comprende una serie di emendamenti fra cui un congelamento ed una richiesta di approvazione parlamentare prima di qualsiasi effettivo invio del personale delle Forze di Autodifesa all'estero. Intanto a Tokyo, Osaka ed Hiroshima si propongono sempre più dimostrazioni contro il disegno di legge, organizzate dai pacifisti. Un gruppo di 24 avvocati di Kyoto ha fatto appello a tutti i maggiori partiti politici perché venga annullato il disegno di legge. A Tokyo circa 150 rappresentanti di tre gruppi civili si sono riuniti davanti alla sede centrale del partito socialista ed hanno poi proseguito in marcia fino al palazzo del Parlamento intonando slogan di protesta. Su alcuni degli striscioni si leggeva: «No all'invio delle forze di Autodifesa all'estero», «No al disegno di legge Pko». Ad Osaka i dimostranti hanno formato un corteo di automobili lungo le strade della città per chiedere la revisione del disegno di legge. Nel Parco della Pace di Hiroshima, 80 persone hanno organizzato un sit-in di un'ora. Ora si aspetta di vedere come procederanno le cose durante l'incontro alla Camera Bassa del Parlamento, che sarà senza dubbio teatro di molti scontri, nonostante che al suo interno il partito liberaldemocratico detenga una schiacciante maggioranza. Fabiola Palmeri

Luoghi citati: Giappone, Hiroshima, Tokyo