In Cecoslovacchia vince il partito della scissione
In Cecoslovacchia vince il partito della scissione Dopo il voto la Federazione in pericolo In Cecoslovacchia vince il partito della scissione A Bratislava trionfano i nazionalisti Boemia e Moravia guardano all'Ovest PRAGA. I risultati delle elezioni politiche disegnano la mappa di una Cecoslovacchia spaccata in due: da una parte la BoemiaMoravia che guarda a Occidente, e che sulla via del liberalismo ha votato per i partiti borghesi; dall'altra la Slovacchia delle grandi imprese di Stato (soprattutto di armi) in via di liquidazione, quindi timorosa delle novità, che cerca la salvezza in un separatismo conservatore di sinistra ostile alle privatizzazioni. Sul piano nazionale (si è votato sia per i due Parlamenti regionali, sia per quello federale), il partito civico democratico (Ods) del ministro delle Finanze Vaclav Klaus, maggior troncone del vecchio Forum civico, si afferma con una media intorno al 35 per cento, sfiorando il 40 per cento in Boemia e Moravia. Con esso superano lo sbarramento del 5 per cento altri gruppi dello stesso Forum civico, che dopo la frantumazione si ricompatta ed è in grado di governare con una coalizione Boemia e Moravia: qui i comunisti, presentatisi coi vecchi simboli e nome, raggiungono un 12 per cento. In Slovacchia la formazione Hzds, conservatrice di sinistra e nazionalista, contraria alle privatizzazioni, raggiunge un 35 per cento superando i pronostici già favorevoli. Essa è guidata da Vladimir Meciar, ex comunista, già primo ministro repubblicano e ministro federale dell'Interno dopo la rivoluzione dell'89. Un gruppo separatista di destra arriva al 7 per cento e i comunisti, cambiato nome e programma, hanno un imprevisto 18 per cento. Dubcek, presentatosi in Slovacchia a capo del partito socialdemocratico, riesce solo per un soffio a rientrare in Parlamento. Fino a tardi è sembrato che il suo gruppo non superasse lo sbarramento del 5 per cento. Una larga maggioranza di sinistra social-nazionale capeggiata da Meciar, separatista e contraria alle riforme, si forma dunque al Parlamento slovacco, mentre una liberale e riformista, determinata alle privatizzazioni su larga scala, capeggiata da Klaus, si afferma al Parlamento boemo-moravo* Fernando Musatti A PAG. 6
Persone citate: Dubcek, Fernando Musatti, Meciar, Moravia, Vaclav Klaus, Vladimir Meciar
Luoghi citati: Bratislava, Cecoslovacchia, Praga, Slovacchia
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