I filoalpini e l'anagrafe del cuore di Oreste Del Buono

I filoalpini e l'anagrafe del cuore RISPONDE ©.d.B. I filoalpini e l'anagrafe del cuore Egr. sig. Del Buono, non so se sia lei a selezionare le lettere al giornale. In tal caso le rivolgo il mio rincrescimento per non aver visto pubblicata la mia, In risposta a un lettore critico per la sfilata degli alpini. Inoltre davo un'ulteriore spiegazione circa la malintesa preposizione «ex» e più • volte mal riferita agli ufficiali professionisti. Come gli alpini hanno ricevuto delle dure accuse, sarebbe stato giusto leggere anche una voce in loro difesa. Comunque, la ringrazio e porgo distinti saluti. Lenna Ferrauto Scarabei lo Rivoli O ripetuto più volte che non sono io a scegliere le lettere al giornale che vengono scelte dalla redazione della Stampa. Io mi limito a rispondere ogni giorno per sei giorni a una lettera tra quante mi vengono indirizzate personalmente e il lunedì ho più spazio e, quindi, rispondo a due o tre lettere sempre tra quelle a me indirizzate. I lettori che rileggeranno ancora una volta questa informazione, si stuferanno, ma non vedo come altrimenti potrei farle capire che non solo non sono responsabile della pubblicazione della lettera antialpini, ma non sono neppure responsabile della mancata pubblicazione di lettere filoalpini. Ma anche per quest'ultimo particolare lei dimostra di leggere solo casualmente questa parte del giornale. Infatti, messaggi filoalpini in risposta I filoae l'andel c lpini agrafe uore a quello antialpini sono già stati pubblicati nelle lettere al giornale e altri indubbiamente se ne potrebbero pubblicare. Nel mio piccolo, potrei pubblicarne una anch'io fresca di giornata, come può capitare con la posta italiana: «Gentile signor Del Buono, anch'io vorrei dire alcune cose al Sig. Mainardi che si dichiara contrario alle adunate degli alpini in congedo. Intanto, anche se all'anagrafe non sta scritto "alpino" accanto al loro nome, questi ex portano quella parola scritta nel cuore, nei ricordi, nelle ferite. E' nostalgia per la giovinezza lontana, per gli amici perduti, è amore per la Patria, è una fede che non si cancella. E in queste "parate" portano con sé, insieme all'orgoglio (non alla presunzione) i nomi di quelli che non sono tornati e che non si devono dimenticare. E' vero che la guerra l'abbiamo perduta, ma non certo per colpa dei nostri soldati che sono stati sacrificati a migliaia su tutti campi di battaglia dall'Albania alla Russia...». A firmare la protesta, è una donna, la signora Brunilde Gilio di Torino che si proclama «moglie di un alpino in congedo»; almeno il suo rincrescimento, nei miei riguardi, dunque, non ha proprio ragione di essére. Oreste del Buono

Persone citate: Brunilde Gilio, Del Buono, Ferrauto, Mainardi

Luoghi citati: Albania, Lenna, Russia, Torino