Va in rosso il vertice dei «nemici»

Dalai Lama il re della notte Dalai Lama il re della notte RIO DE JANEIRO UANDO, ieri mattina, il sole è sorto a salutare la Giornata Mondiale della Terra, la lunga notte di Rio se n'era andata in un salmodiare infinito di religioni varie. La festa annunciata dal Popolo Verde era in realtà un incontro interconfessionale, dove Budda e Shiva e Cristo hanno incontrato i signori oscuri che guidano la notte e i misteri brasiliani. I canti e i tamburi hanno suonato a lungo, alternandosi con le nenie ipnotiche del misticismo orientale, e alcune migliaia di coraggiosi nottambuli hanno cantato, pregato, suonato, meditato, e alla fine anche ballato quando il Dalai Lama è arrivato a salutare i fedeli della notte. Il Lama è qui per partecipare alla riunione del Parlamento della Terra, un convegno di tre giorni dove senatori e parlamentari siedono accanto a religiosi e a cantanti, in un afflato ecumenico che accetta ogni contributo di buona volontà; ma ieri mattina era venuto soprattutto ad abbracciare i «bambini della strada» che qui hanno una tenda da circo, dove si esibiscono con l'appoggio e l'aiuto del governo locale. Il Brasile ha quasi tre milioni di «bambini della strada», ragazzi e adolescenti che campano senza casa e senza famiglia, perduti nei vicoli oscuri delle metropoli e del malaffare. Furto, droga, prostituzione, traffici avventurosi, sono, la loro unica forma di sopravvivenza, e gli squadroni della morte - organizzati spesso dalla stessa<polizia, che viene finanziata dalla gente dei quartieri -, conducono spedizioni periodiche che finiscono sempre con un tiro di pistola e una piccola bara senza nome. Il panorama di Rio li aveva dentro le sue cartoline quotidiane. Come aveva anche le spiagge di Copacabana e Ipanema affollate di ragazze facili, e i venditori ambulanti che assediavano l'uscita dei grandi alberghi, e i cambisti della moneta parallela, e i cento procacciatori di mercanzia clandestina per la gente venuta a incantarsi nella città più bella del mondo. Ora i ragazzi della strada sono spariti, come sono sparite le mulatte dei turisti, e i venditori di moneta facile, gli spacciatori di piacere a buon mercato, i bancarellai di ogni mercanzia. Spariti, d'un colpo, come se non fossero mai esistiti. Nessuno ne parla, le bocche sono cucite; poi qualcuno dice delle spedizioni punitive fatte nei mesi scorsi dalla polizia, delle minacce e delle pressioni misteriose, dell'autentico confinamento nelle favelas. Rio ci teneva a far vedere al mondo una faccia pulita, ci sta riuscendo ma a quale prezzo nessuno sa ancora bene. Il Vertice della Terra è un'occasione pubblicitaria da non perdere. E' stato anche un'occasione di grandi lavori pubblici, naturalmente, di autostrade, edifìci nuovi, profonde riorganizzazioni urbanistiche. I conti sono molto salati, diverse decine di miliardi di dollari. Con la tangente che si paga da queste parti, che è del 25 per cento, il giro di soldi ha arricchito molti imprenditori e soprattutto molti funzionari. A marzo pareva che un senor Chiesa ci fosse anche da queste parti, e sono cominciate a venir fuori le prime soffiate. Ma qualcuno in alto ha detto: «E che figura ci facciamo di fronte al mondo?». Allora il senor Chiesa se n'è tornato nell'ombra. Meno male che in Italia non c'era un vertice da far vedere al mondo. im. e] * >********

Persone citate: Dalai Lama, Lama, Shiva

Luoghi citati: Brasile, Italia