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Dagli Usa Dagli Usa «Una taglia mi killer» NEW YORK. L'assassinio di Giovanni Falcone deve esaere valutato in tutta la sua gravità, non solo come attacco della mafia italiana a un suo nemico giurato ma come un attacco a tutti coloro che contro la mafia si sono impegnati a fondo per anni. Lo ha sostenuto ieri, con un «teso» articolo sul «New York Times», Jouis Freeh, giudice federale del distretto Sud di New York che per anni è stato il collaboratore di Rudolph Giuliani. L'assassinio di Falcone, dice infatti, «è più dell'assassinio di un nemico della mafia. E' anche un attacco all'Italian-American Working Group on Organized Crime e un riconoscimento di quanto esso costituisca una minaccia per la mafia». La sua risposta deve essere «immediata e durissima». E per renderla il più efficace possibile Freeh lancia alcune proposte. Prima: convocare un incontro di emergenza allo scopo di adottare un piano italoamericano, nominando procuratori speciali. Seconda: offrire un premio di 500.000 dollari a chi fornisca informazioni sull'assassinio di Falcone, [f. p.)

Persone citate: Crime, Freeh, Giovanni Falcone, Rudolph Giuliani, Working

Luoghi citati: Falcone, New York, Usa