Il delitto Falcone diventa film di Fulvia Caprara
Il delitto Falcone diventa film DALLA STRAGE ALLO SCHERMO Il delitto Falcone diventa film Ma l'idea del regista Ferrara scatena molte critiche ROMA. Sarà raccontata in un m la.storia delia-vita^ della rte di Giovanni Falcone: a meno di due settimane dalla strage di Capaci il progetto di questo «instant-film» dJastinato a sollevare discussioni e polemiche, viene annunciato dal produttore Giovanni Di Clemente. Il regista cui è affidata l'impresa è Giuseppe Ferrara, lo stesso autore di «Cento giorni a Palermo», dedicato alla figura del generale Dalla Chiesa e. al suo omicidio avvenuto a Palermo, e di «Il caso Moro» sulla vicenda del rapimento delle statista democristiano. Soprattutto questo film, tratto da «I giorni dell'ira» di Robert Katz e scritto da Armenia Balducci, che è sceneggiatrice anche della nuova pellicola dedicata a Falcone, provocò accese polemiche. Ferrara aveva infatti sostenuto, nel raccontare la vicenda del rapimento Moro, la tesi del complotto di Stato, andando ben oltre le risultanze processuali. A quella pellicola si ribellò tutto lo stato maggiore democristiano, ma non sólo. Anche alcuni brigatisti dissociati rilevarono che i fatti raccontati nel film non erano rispondenti alla realtà. Il regista Ferrara inserì, ad esempio, l'episodio della visita di un sacerdote nella «prigione del popolo» in cui era rinchiuso Aldo Moro, una circostanza che non ha mai trovato riscontri e conferme nei dossier ufficiali. Ma il regista si difese dalle accuse sbandierando i voluminosi atti delle inchieste parlamentari sul caso Moro e la Loggia P2, sostenendo che c'erano ancora troppi misteri da chiarire. «Guarda caso - aveva spiegato più volte Ferrara nelle interviste - tutti i responsabili delle indagini erano iscritti alla P2». Anche il film su Falcone farà certamente discutere: Giuseppe Ferrara si è infatti candidato alle ultime elezioni politiche nelle liste della Rete di Leoluca Orlando, proprio con coloro che avevano espresso parecchie critiche nei confronti delle scelte più recenti di Giovanni Falcone, dalle sue ultime indagini alla collaborazione con il ministro della Giustizia socialista Martelli: dallo stesso Orlando all'avvocato Alfredo Galasso, da Carmine Mancuso a Nando Dalla Chiesa. «Appena si è diffusa la notizia dell'attentato - racconta Ferrara al telefono - ho ricevu- to una chiamata da un attore di cui sono molto amico: "Devij fare subito un film su questo" mi diceva, ma io non ero d'accordo, mi sentivo addoloratissimo. Col passare dei giorni, però, ho cambiato idea e ora credo che, anzi, sia necessario fare questo film su Falcone». Ma non le sembra un po' presto per avvicinarsi ad un fatto di questa portata? «Adesso comincia solo la fase della scrittura: di solito ho sempre scrit¬ to i miei film e lo farò anche in questo caso. Ci vuole un lungo periodo d'incubazione: anche io, come i giudici, ho bisogno di raggiungere un "libero convincimento" sui fatti accaduti a Palermo». Su che cosa baserà le sue ricerche? Come giungerà a farsi un'idea compiuta di fatti che appaiono ancora oggi così complessi? «Seguirò le cronache dei giornali... e poi su Falcone sono già stati scritti tre libri. Li consulterò • attentamente. Quando ho fatto il film su Dalla Chiesa non avevo nessun materiale di questo tipo su cui basarmi». L'idea che una trasposizione cinematografica della vicenda di Falcone sia stata decisa forse con un po' troppa fretta-, traspare dal commento rilasciato a caldo dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Borsellino, uno degli amici più cari di Giovanni Falcone, da molti indicato come il suo «erede» nelle inchieste sa Cosa Nostra. «Mi pare troppo presto - dice il giudice -, si sa ancora troppo poco. Ma queste sono operazioni commerciali, immagino che presto usciranno anche molti libri». Il regista Francesco Rosi, che nei suoi film ha toccato più volte il tema della mafia, da «Salvatore Giuliano» al più recente «Dimenticare Palermo», dice: «E' difficile dare giudizi su decisioni prese da colleghi, Ferrara è una persona seria e avrà le sue buone ragioni e intenzioni. Nel cinema, tra il momento in cui si annuncia un film e quello in cui lo si realizza, passa molto tempo. Di solito gli annunci servono per far sapere che si ha intenzione di girare una pellicola. Mi auguro, comunque, che per il bene di Ferrara, del nostro cinema, dell'Italia, e soprattutto per la memoria di Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage, si arrivi ad un film serio ed interessante, ad un'opera necessaria». Fulvia Caprara _ Sotto il giudice Giovanni Falcone assassinato a Capaci assieme alla moglie § Gianmaria Volonté. A destra Giuliana De Sio e Giuseppe Ferrara
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