Napolitano condanna le talpe Fuga di notizie alla Camera Formica chiede un dibattito di Ruggero Conteduca

Napolitano condanna le talpe Napolitano condanna le talpe Fuga di notizie alla Camera Formica chiede un dibattito ROMA. Napolitano «deplora» e Formica chiede un dibattito parlamentare sulla fuga di notizie che ha fatto arrabbiare Craxi. Il rimprovero del neo-presidente pidiessino di Montecitorio e lo sfogo del ministro socialista delle Finanze - contro chi agisce per «fini di intimidazione e di eversione» - cadono però in una Camera semideserta per l'inizio del fine settimana. «Anche le talpe commenta qualcuno - vanno in weekend». E l'allusione è all'assenza o quasi, ieri, di nuove indiscrezioni sulla tangente-story di Milano che, da quando è approdata nelle aule romane della Giunta per le autorizzazioni a procedere ha rotto gli argini del segreto processuale divenendo, come era puntualmente accaduto per altre vicende in passato, di dominio pubblico: Più che di nuove indiscrezioni, difatti, si tratta di (emesse a punto». Riguardano l'interrQgatorio del socialista Sergio Radaelli. «Mi disse Preda - racconta Radaelli ai giudici - che Romagnoli (legale rappresentante della C.G.P., ndr) voleva incontrarci e che il suo contributo a livello locale sarebbe stato parziale perché lui stava già provvedendo a ricompensare le segreterie nazionali dei partiti. Pagò un miliardo e mezzo, due. Una parte l'ho ricevuta direttamente io. Romagnoli era preoccupato per il blocco continuo dei lavori e per le proteste dei verdi e del comitato di quartiere e quindi cercò di ingraziarsi le segreterie dei partiti più importanti: de, psi, pds e altri che non mi specificò. Cinquecento milioni andarono ai socialisti: metà a Tognoli e metà a Pillitteri, il resto a Preda per la de. Romagnoli disse che voleva raggiungere anche il pds. Gli consigliammo di rivolgersi a Li Calzi». Ed ancora: «Garampelli (della Tettamanti, ndr) venne nel mio ufficio di piazza Duomo e mi dette una busta senza far cenno al Piccolo Teatro. Disse che con il partito era in buoni rapporti ma che non riusciva a incontrare il sindaco. Era la fine dell'89, inizi '90. Mi disse che 100 milioni erano il contributo per il psi. Presi la busta e la portai alla federazione del partito di corso Magenta senza aprirla eia diedi a Pillitteri che mi disse che quei soldi dovevano servire come contributo per gli organi della federazione, gli stipendi e i fabbisogni». Poi, parla di Gabriele Camozzi, della Mazzalveri e Comelli: «Prima dei mondiali del '90 mi venne presentato da Preda al Toulà. Mi disse che i contributi della Cassa depositi e prestiti erano arrivati e che le aziende coinvolte nella costruzione del parcheggio di Cascina Gobba volevano dare contributi ai.partiti. I pagamenti furono tre di duetrecento milioni ciascuno». Scappati i buoi, ora si cerca di riparare il recintorDaieri, iTpresidente della giunta per le autorizzazioni a procedere, VairoTha disposto che ciascun componente che voglia accedere alla lettura di documenti e verbali debba firmare un foglio sia all'inizio che al termine della consultazione in modo che si sappia per quanto tempo ha avuto a disposizione gli incartamenti. Vairo nega però che fotocopie siano uscite dagli uffici della giunta e conferma di aver autorizzato alla visione degli atti solo quattro parlamentari. Per chiarire il giallo della talpa il presidente della Camera - che in un severo comunicato ha «fermamente deplorato» l'accaduto - ha preannunciato l'intenzione di voler porre allo studio «nelle sedi opportune ogni iniziativa per assicurare un più rigoroso rispetto del vincolo della segretezza». In. attesa di nuove misure, Formica sollecita un dibattito affinché «il Parlamento affronti la essenziale questione democratica: accertare se è in corso, in parallelo ad un'azione giudiziaria di ogni rispetto, un'avventurosa opera di delegittimazione dei poteri per spezzare la fede democratica degli italiani». Ruggero Conteduca

Luoghi citati: Milano, Roma