Milano, altro dc in manette di Susanna Marzolla

Milano, altro dc in manette Milano, altro dc in manette Per una tangente da 1800 milioni MILANO. Nuovo giorno, nuovo arresto: e così siamo arrivati a quota 38. A funre^jh carcere, à stato stavolta Luigi Martinelli,1 52 anni, consigliere regionale della de, presidente della commissione ambiente. Giovedì sera era stato perquisito il suo ufficio, alla Regione Lombardia; ieri si è presentato spontaneamente e gli è stato notificato un ordine di custodia cautelare per corruzione. Secondo l'accusa sarebbe uno dei destinatari della tangente (un miliardo e ottocento milioni) che la ditta «Todeco» aveva pagato per ottenere la concessione di una discarica a Pontirolo (Bergamo). La Todeco fa parte della «Torno», una delle aziende già coinvolte nello scandalo milanese e il suo amministratore Angelo Simontacchi ha dato ai magistrati un quadro completo di tutte le tangenti che aveva dovuto pagare. La de resta in questi giorni al centro dell'inchiesta anche a causa di Roberto Mongini, il vicepresidente della Sea m carcere da mercoledì notte. E' confermato che aveva già preannunciato una presentazione spontanea, ma che è stato prevenuto da un plateale arresto davanti a un noto ristorante del centro: gli in¬ quirenti si giustificano col fatto che alcuni elementi facevano invece pensare ad una sua possibile fuga, ma Mongini respìnge il sospetto. Interrogato per dieci ore il dirigente de ha instaurato un «rapporto di collaborazione» con i magistrati, ammettendo di aver ricevuto la tangente (400 milioni) che avrebbe passato interamente al partito. Su questa bustarella è stato interrogato ieri anche il pagatore, e cioè Ugo Fossati, presidente della Cic (Consorzio italiano costruzioni), che doveva asfaltare le piste della Malpensa. Mongini ha raccontato anche dei suoi rapporti con l'avvocato Annoni, membro della commissione appalti della Sea e probabile raccoglitore di tangenti, non solo per il partito: in una cassetta di sicurezza gli sarebbero stati trovati 500 milioni pagati da un altro costruttore. Sempre alla de avrebbe dato soldi Enzo Papi, l'attualmente ex amministratore delegato della Cogefar-Impresto. Lo sostiene Maurizio Preda, gran «collettore» di tangenti (e «gran pentito» dell'inchiesta). E' per questa accusa (corruzione e violazione alla legge sul finanziamento ai partiti) che Papi aveva ricevuto un mandato di cattura: proprio ieri se ne è discusso idavanti al Tribunale della libertà, il suo avvocato Vittorio Chiusano ha chiesto ai giudici l'immediata scarcerazione di Papi: «Non esiste alcuna ragione perché debba continuare a restare in carcere. Non si può utilizzare un diritto sancito dalle leggi, e cioè la facoltà di non rispondere all'interrogatorio, per tenere prigioniera una persona». A proposito delle dimissioni di Papi dalla carica di amministratore delegato, Chiusano nega che possa essere stato un gesto «strumentale»: «Ha pensato agli interessi e ai problemi dell'azienda che, impegnata in grandi opere anche all'estero, non può restare senza guida. Certo - prosegue il legale - esistono anche le sue esigenze difensive e siccome uno degli argomenti addotti dalla procura e dal gip era che, nella sua posizione in Cogefar, Papi poteva inquinare le prove, abbiamo fatto presente alla coite che si è eliminata anche questa possibilità». La decisione del Tribunale della libertà è prevista per lunedì. Intanto l'inchiesta sembra allargarsi sempre più, anche al di là dei confini lombardi. Il procuratore della Repubblica di Ancona ha infatti trasmesso ai suoi colleghi di Milano l'inchiesta sull'appalto bandito dal Comune di Jesi nel 1989 per la ristrutturazione del centro storico. Cosa c'entra Jesi con Milano? Scorrendo tra i nomi si capisce subito. L'appalto era stato vinto da quel Fabrizio Garampelli, uno dei primi imprenditori a parlare del «sistema tangenti». E nella commissione aggiudicatrice c'era proprio quell'Epifanio Li Calzi, architetto pds, già arrestato a Milano. Tutti e due erano indagati per corruzione anche a Jesi: che decida Milano, hanno pensato i magistrati marchigiani. Susanna Marzolla Luigi Martinelli