«Militanti del pci a scuola dal Kgb»

«Militanti del pci a scuola dal Kgb» Il ministro dell,Informa2ione russo: studiavano le tecniche di falsificazione e travestimento «Militanti del pci a scuola dal Kgb» 'AMosca nel 1974si preparavano alla clandestinità MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nel 1974, quando Enrico Berlinguer parlava già di «compromesso storico» con la de, il pei decise di inviare nell'Urss di Leonid Breznev una pattuglia di multanti da addestrare alla lotta clandestina. La prova è in un documento che il ministro deil'Informazione Mickail Poltoranin ha tirato fuori dalla manica durante un'agitata conferenza stampa. Il documento, assieme a molti altri fino ad ora segretissimi, sarà reso pubblico solo venerdì prossimo, ma Poltoranin ce lo ha mostrato in via confidenziale. «Politburo del Comitato centrale del Partito comunista dell'Urss. Mosca, 5 maggio 1974. Segretissimo»: sotto questa intestazione, il massimo organo del potere sovietico dava indicazione all'allora capo del Kgb Jurij Andropov, al capo del dipartimento affari generali Gheorghij Pavlov ed a quello del dipartimento internazionale Boris Ponomariov di «soddisfare la richiesta del partito comunista italiano di accogliere nell'Urss 19 comunisti per svolgere un corso di preparazione speciale». Il documento precisa le specializzazioni cui i multanti del pei erano destinati: «6 per studiare le comunicazioni, le stazioni radio BF3U e le trasmissioni in cifra, 2 istruttori per la preparazione di telescriventisti e cifratoli, 9 per garantire la tecnica di partito, 2 per studiare le tecniche del mascheramento». to poche parole, il nucleo di un'organizzazione clandestina capace di operare anche in situazioni avverse. Poltoranin ci ha poi confidato un'altra notizia sensazionale: «Non ho con me i documenti, e non voglio dire cose imprecise, ma il Pcus aveva rapporti anche con alcune organizzazione terroristiche europee: l'Ira irlandese, l'Età basca, ed anche le Brigate rosse». Non è ovviamente il caso di tracciare un segno di uguale tra l'aiuto al pei ed alle Br. Le tecniche che i 19 multanti comunisti dovevano apprendere non comprendevano l'uso delle armi, ma solo i sistemi che un partito comunista ossessionato dal colpo di Stato riteneva necessario conoscere. Nel settembre del 1973 il governo Allende venne rovesciato in Cile da un golpe militare. Il fatto influì profondamente sulla dirigenza del pei. Nelle settimane successive, con tre articoli pubblicati su Rinascita, Berlinguer ridisegnò la strategia del partito, lanciando l'idea del «compromesso storico». Il documento di Poltoranin dimostra però che il pei si preparava anche all'ipotesi peggiore: quella della clandestinità. Il documento, infatti, cita anche nove multanti destinati a «garantire la tecnica di partito». Una fonte vicina agli ambienti del Kgb ci ha rivelato che con questo si intendeva l'arte di preparare documenti falsi, di realizzare i travestimenti, di scegliere e preparare gli indumenti adatti alle più diverse circostanze. L'aiuto di Mosca al pei, secondo il capo del Comitato di Stato per gli archivi, Rudolf Pikhoja, avveniva «nei modi più diversi». Non ultimo con massicci finanziamenti, che andavano «sia direttamente al partito, sia alle aziende "amiche"». Il procuratore della Repubblica di Roma Ugo Giudiceandrea, che ha guidato a Mosca una delegazione di magistrati per indagare sui «fondi rossi» al pei, ci ha spiegato che, secondo i magistrati russi, i finanziamenti avvenivano in due forme. La prima tramite «consegna materiale di. denaro a persone particolarmente fidate, che rilasciavano anche ricevuta». La seconda, attraverso cui arrivavano le somme «più cospicue», passava per le ditte legate al pei. «Il Pcus raccomandava alcune ditte fidate ai ministeri interessati alla cooperazione con l'Italia. Facevano poi condizioni particolarmente vantaggiose, in modo che una parte dei guadagni andassero al pei». Giudiceandrea ha tenuto a precisare che solo nella tarda serata di ieri il procuratore generale russo Valentin Stepankov avrebbe dovuto consegnare un primo «pacchetto» di 543 documenti provanti il finanziamento. Ma a parte i documenti pubblicati dalla Stampa nell'ottobre scorso, il ministro Poltoranin ha letto altri due «capi d'accusa» nei confronti del pei. n primo è un elenco di ben 70 tra partiti e organizzazioni comuniste di tutto il mondo, relativo al 1969, da cui risulta che il pei ricevette tre milioni e 700 mila dollari. In quell'anno, 700 mila dollari toccarono anche al Psiup, scissione a sinistra del Psi. Il secondo documento è una decisione di assegnare alla ditta Interexpo (presieduta da Luigi Remigio) un contratto per l'acquisto di 600 mila tonnellate di petrolio e 150 mila tonnellate di nafta, «in modo che gli amici possano ricevere da questa operazione 4 milioni di dollari». Le violazioni alla legge sul finanziamento dei partiti precedenti al dicembre 1989 sono state amnistiate, ma altrettanto non si può dire dei probabili falsi in bilancio delle imprese. E la «missione» dei 19 comunisti addestrati alla clandestinità? «Per ora non possiamo occuparcene - ha detto Giudiceandrea - la rogatoria internazionale riguarda solo il finanziamento. Poi si vedrà». Fabio Squillante '

Luoghi citati: Cile, Italia, Mosca, Roma, Urss