Governo con pochi ministri e tecnici di Alberto Rapisarda

Governo con pochi ministri e tecnici Prende forma il piano del Presidente della Repubblica per la squadra di Palazzo Chigi Governo con pochi ministri e tecnici Prime consultazioni ieri al Quirinale con i gruppi misti e la Svp «Il Capo dello Stato affronterà il problema della moralizzazione» ROMA.Sarà un governo con un minor numero di ministri, ma senza esagerare. Sarà formato prevalentemente da politici, con l'aggiunta di una squadretta di tecnici, e sarà presumibilmente guidato da Bettino Craxi. Comincia a prender forma il piano del Presidente della Repubblica per dare al Paese il governo. Ieri Scalfaro ha consultato i gruppi misti di Camera e Senato e la delegazione della Svp e sono loro ad essersi fatta l'idea che si va verso la «nomina secca» di un politico. Ma non pare che la designazione possa avvenire con certezza mercoledì, al termine del giro di consultazioni con i partiti maggiori. E questo perché è possibile che il Capo dello Stato voglia lasciare alla de il tempo di eleggersi il nuovo segretario. Cosa che dovrebbe avvenire giovedì o venerdì. Da quanto hanno detto Roland Riz della Svp, Luciano Caveri e Cesare Dujany dei gruppi misti di Camera e Senato, al termine degli incontri con Scalfaro, il Presidente della Repubblica vorrebbe che il programma del governo rispondesse alle «esigenze di chiarezza e trasparenza dell'opinione pubblica». «Il Presidente sta studiando i mezzi per affrontare il problema della moralizzazione» ha assicurato il sen. Dujany così come quello di arrivare alla «nomina secca» e quindi definitiva del presidente del Consiglio. Di certo, «il prossimo governo sarà formato dai partiti, con l'inserimento di qualche tecnico. Ma senza i partiti non si può fare molto» ha spiegato il sen. Riz. Ma, prima di dare l'incarico, Scalfaro vuole conoscere le vere intenzioni dei gruppi parlamentari per «offrire poi a colpo sicuro la candidatura o la nomina». In effetti, manca solo il parere ufficiale della de per definire un percorso che sembra ormai sufficientemente annunciato. I socialisti insistono sulla candidatura di Bettino Craxi alla guida del governo e i socialdemocratici sono d'accordo così come lo dovrebbero essere anche i liberali. Per ora la de ha dato solo un tacito assenso o un non diniego. Quando avrà deciso da chi dovrà farsi guidare e con quale maggioranza, potrà forse fornire a Scalfaro un'opinione definitiva. Martedì la direzione scudocrociata si riunirà prima di inviare dal Presidente della Repubblica la delegazione priva di segretario. Forlani non ci andrà. «E allora, che mi sono dimesso a fare?» ha risposto a chi gli chiedeva chiarimenti sulle sue intenzioni. Ora stanno tentando di convincerlo a dare una «investitura» ad un vicesegretario (Lega), che fungerebbe da capodelegazione. Ma, di fronte alla determinazione con la quale Craxi sta affrontando questo difficile passaggio, la de potrebbe anche lasciarlo fare. Ciò che hanno scritto i giornali «non dovrebbe influire sull'evoluzione della vicenda politica - ha dichiarato al Grl il vicesegretario socialista, Amato -. Perché se io monto una campagna scandalistica contro di lei allo scopo di non far avere a lei un incarico, ebbene, lo stato di diritto vorrebbe che questa campagna venga ritenuta ininfluente». Al momento, attorno alla possibile candidatura di Craxi, si intravede solo la vecchia maggioranza a quattro. Un'alleanza debole che ha bisogno assoluto di trovare altri aiuti. Saranno di nuovo corteggiati i Verdi e Pannella? Non e da escludere che Craxi, se ottenesse il mandato, accolga nel suo governo ministri repubblicani (Visentini, Mammì?) nella speranza che si portino appresso una parte dei parlamentari del loro partito. Se così fosse di aprirebbe sicuramente una crisi nel partito dell'edera, dove il segretario Giorgio La Malfa non manca di ricordare ogni giorno che il pri è uscito dal governo «facendo una scelta di fondo definitiva». Comunque, il pri ascolterà «con attenzione» quel che proporrà Scalfaro. Da parte del pds continuano ad arrivare «no» preventivi a Craxi. Ieri, è stata Nilde lotti a ritenere «sconsigliabile» un mandato al segretario del psi. Alberto Rapisarda Forse entro la settimana il nuovo incarico Ma la de è ancora a caccia di un nuovo segretario Da sinistra, Nilde lotti ex presidente della Camera e Arnaldo Forlani

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