Allarme dall'Angola «Il Papa è in pericolo» di Marco Tosatti

Allarme dall'Angola «Il Papa è in pericolo» A rischio soprattutto la sosta a Cabinda Allarme dall'Angola «Il Papa è in pericolo» Luanda non garantisce la sicurezza «Spero che la Provvidenza mi aiuti» LUANDA DAL NOSTRO INVIATO E' un viaggio a rischio quello che Giovanni Paolo II ha cominciato ieri in Angola, un Paese straziato da 31 anni di guerra. Prima della partenza, due governi europei hanno fatto sapere alla Santa Sede che esistevano motivi di preoccupazione e di pericolo. «Mi rendo conto - ha detto ieri il Pontefice mentre si trovava sull'aereo dell'Alitalia che lo portava a Luanda - ma non potevo non accettare questo invito così insistente». Giovanni Paolo II si riferiva alla richiesta avanzata più volte dai vescovi angolani. Anche prima dell'accordo politico firmato un anno fa dalle fazioni in lotta. «I vescovi hanno insistito dicendo che avevano bisogno del Papa e allora abbiamo deciso questo viaggio - ha detto Giovanni Paolo II -. Adesso speriamo. C'è la Provvidenza che ci guida». Gli elementi di incertezza, in Angola, sono molto marcati. Ufficialmente - dice Joseph Bragotti, un missionario comboniano «veterano» dell'Angola - «non c'è un esercito, solo la polizia. E alcuni ambienti hanno manifestato qualche dubbio sulla possibilità di garantire la sicurezza». Fra i soldati dell'Unita e del Mpla non ci sono state violazioni consistenti dell'accordo ed entrambe le parti parlano di questa visita come di un'occasione di pace. Ma lo stesso Bragotti ammette che «non andrei a Cabinda per conto mio». A Cabinda, un'enclave angolana fra Zaire e Congo, due oganizzazioni politico-militari, il Fronte di Liberazione dell'Enclave di Cabinda (Flec) e l'Unione Nazionale per la Liberazione di Cabinda (Unlc), reclamano l'indipendenza. Luanda è preoccupata per l'intensificarsi della lotta, armata, e per la solidarietà che Congo e Zaire sembrano dare ai guerriglieri di quella che è stata definita una «spugna di petrolio». C'è chi teme che la visita del Papa a Cabinda possa fornire l'occasione per un'azione clamorosa. Ma anche senza contare Ca¬ binda, non mancano gli elementi di incertezza, atroce eredità di una guerra che ha causato almeno trecentomila morti, centomila invalidi, quattrocentomila rifugiati e due milioni di sfollati, su una popolazione di dieci milioni di persone. Almeno due milioni soffrono la fame; e in uno scenario di fame e miseria per molti soldati, ormai inutili, è troppo forte la tentazione di convertirsi in banditi. «La mancanza di sicurezza, nelle grandi città, è preoccupante» ha affermato il card. Alexandre Do Nascimiento, arcivescovo della capitale. «Bisogna restaurare i valori essenziali della convivenza civile, ristabilire il rispetto della vita umana». Duecentocinquantamila soldati «smobilitati», con famiglie, e di cui solamente un quinto torneranno in divisa nel futuro esercito, costituiscono uno dei più gravi problemi dell'attuale guida del Paese, che è, in attesa delle elezioni di settembre, quella di prima dell'accordo. Il Papa arrivando ha parlato di «calvario della costruzione della libertà e identità». L'Mpla, alleato dei cubani (e sembra che ancora l'Angola stia pagando «l'aiuto fraterno») e l'Unita di Savimbi, filo occidentale, si daranno battaglia alle urne, dopo aver insanguinato il Paese per sedici anni. Secondo Joseph Bragotti, se la Chiesa fosse un partito, a Luanda tutti la voterebbero». La Chiesa angolana ha avuto più di cento martiri fra sacerdoti e religiose, ed è rimasta un punto di riferimento per la gente. Ma il Papa ha lanciato un monito, all'Angola e anche ad altri: «La Chiesa non può essere coinvolta nella politica in prima persona, ma non può non essere indifferente davanti ai problemi politici, in quanto sono anche etici. La democraz&(f^,(co^t^è sviluppata in Europa, e uh modello più 0 meno sopportabile, ma nó^è;perfétt9,;,TLa',iflS p'uWica deve essere gestita da tutta la popolazione, da tutti i cittadini, non solo dai partiti». Marco Tosatti

Persone citate: Alexandre Do Nascimiento, Bragotti, Giovanni Paolo Ii, Joseph Bragotti