«Il Giorno»

«Il Giorno» «Il Giorno» Contestato il direttore MILANO. Un'assemblea alla Notte e un'altra al Giorno, nessuno sciopero, ma - al Giorno ritiro delle firme dei redattori dal giornale in edicola oggi come segno di «dissociazione» dal modo di fare informazione del direttore. Lo scandalo delle tangenti di Milano sta diffondendo i suoi veleni anche nelle redazioni dei giornali. La situazione più critica è al Giorno, il quotidiano di proprietà dell'Eni, diretto da Francesco Damato, giornalista molto vicino al partito socialista, già più volte contestato per il modo in cui aveva affrontato lo scandalo. Ieri, a giudizio dei redattori, «il quotidiano ha sostanzialmente nascosto il nuovo clamoroso sviluppo della vicenda (il coinvolgimento di Craxi, ndr) con un modesto richiamo in prima pagina e con un titolo che, anziché dare la notizia, segnalava al lettore la smentita della notizia stessa». L'assemblea, all'unanimità, ha deciso il ritiro delle firme. Non uno sciopero, che «renderebbe ancor più difficile il rapporto con i lettori», ma una «dissociazione». Damato, che è dimissionario (ha annunciato che avrebbe lasciato il giornale entro giugno), risponde sul numero di oggi con un editoriale, sostenendo che la notizia era in realtà una montatura contro Craxi. Assemblea, ieri, anche alla Notte per il titolo di prima pagina («Campagna contro Craxi»), che esprime «un giudizio più che un fatto, in difformità al criterio di equidistanza enunciato dal direttore»,

Persone citate: Craxi, Damato, Francesco Damato

Luoghi citati: Milano