I soldi da Mosca via Svizzera e Lussemburgo

I soldi da Mosca via Svizzera e Lussemburgo I soldi da Mosca via Svizzera e Lussemburgo Sarebbero arrivati fino al 1991. Il pds: «Noi non c'entriamo» MOSCA. Il procuratore capo di Roma, Ugo Giudiceandrea, ha espresso «soddisfazione» per l'incontro avuto ieri pomeriggio - insieme con gli altri membri del pool di inquirenti italiani giunto martedì a Mosca - con il procuratore russo Valentin Stepankov, il quale a metà giugno verrà in Italia portando con sè documenti che riguardano il finanziamento da parte del pcus a partiti politici italiani. L'incontro è stato giudicato «utile» non solo dagli inquirenti italiani, ma anche da Stepankov, per l'aiuto nelle indagini che la magistratura russa sta conducendo sul finanziamento da parte del partito comunista della ex Unione Sovietica a partiti comunisti nel mondo. A Stepankov è stato chiesto di portare in Italia 250 documenti in originale, perché ritenuti più importanti e urgenti, mentre altri documenti potrebbero giungere più avanti, in fotoco¬ pia autenticata. L'incontro si è svolto nella sede della Procura russa. Componevano il gruppo degb inquirenti italiani, oltre a Giudiceandrea, i magistrati Luigi De Ficchy, Francesco Nitto Palma e Franco Ionta, il colonnello dei carabinieri Antonio Ragusa, il colonnello Niccolò Pollali della Guardia di Finanza. Parlando dei meccanismi attraverso i quali il pcus finanziava partiti politici italiani, sarebbe emerso che nel "traffico" erano implicate società italiane, svizzere e lussemburghesi, oltre che singole persone. Ufficialmente nulla hanno rivelato Stepankov e gli inquirenti italiani su quale o quali fossero i partiti italiani finanziati dal pcus, ma la Niezavisimaya Gazeta già ieri scriveva: «I giudici russi hanno in mano documenti dai quali risulta che soldi del pcus sono continuati ad affluire in Italia anche dopo gli ultimi Anni Settanta, epoca in cui si afferma siano cessati i finanziamenti al pei». «Forse - notava il giornale - i soldi non sono andati alla sede centrale del partito comunista italiano, ma a rappresentanti dell'ala filosovietica del pei». Più volte la stampa moscovita ha scritto che il pcus ha concesso finanziamenti ad Armando Cossutta, quando questi era ancora membro del pei. Il pool degli inquirenti italiani deve tra l'altro accertare (ed è probabile che il colloquio di ieri abbia fornito importanti e forse determinanti elementi di giudizio) la data esatta fino a cui il pcus ha finanziato partiti politici italiani. Se questi finanziamenti sono arrivati - fino al '91, come sostengono alcune fonti - i partiti o le singole persone che li hanno ricevuti non solo hanno violato la legge italiana sul finanziamento dei partiti, ma hanno anche violato le leggi fiscali, perché hanno fatto affluire fondi "neri", cioè non denunciati e non tassati. Per questo, nel pool giunto da Roma è stato inserito anche il colonnello Pollali, della Guardia di Finanza. Ma proprio sul particolare che i fondi del pcus possano essere arrivati anche al pei fino al 1991, c'è stata ieri sera una secca smentita da Roma. Il sen. Marcello Stefanini, tesoriere del pds, afferma: «Posso dichiarare per diretta conoscenza e in quanto tesoriere dal 1989 ad oggi, che il pei prima e il pds poi non hanno ricevuto alcuna risorsa finanziaria dal pcus, né direttamente né tramite società amiche o di qualsiasi genere». L'inchiesta chiarirà fino a quando i finanziamenti sono proseguiti, da chi e per chi: la data è significativa non solo per l'aspetto giudiziario, ma anche e soprattutto per quello politico. [Ansa]

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