Capriccio da un miliardo di Cristiano Chiavegato

Capriccio da un miliardo Capriccio da un miliardo McLaren FI: il mostro adotta un 12 cilindri Bmw di sei litri Bella e impossibile. Como il titolo di una famosa canzone di Gianna Nannini. Sull'onda dei successi ottenuti nell'ultimo decennio in Formula 1, la McLaren ha voluto cimentarsi anche nella realizzazione di un'auto stradale. Ovviamente non una vettura di serie per tutti i giorni, ma una supercar esclusiva e molto raffinata. Presentata nei giorni scorsi, approfittando della cornice mondana di Montecarlo, la McLaren FI ha suscitato impressioni e sentimenti diversi. Da una parte la meraviglia per un prodotto che contiene concetti tecnologici assai avanzati, nascosti sotto una forma elegante ma abbastanza convenzionale. Dall'altra la perplessità nei confronti di una vettura che, a partire dal prezzo, per finire ad alcune soluzioni piuttosto audaci, sembra non tenere conto di esigenze concrete. Una scelta di marketing, questo è evidente, ha imposto una richiesta di listino stratosferica: 530 mila sterline. Al cambio di questi giorni fa 1 miliardo, 160 milioni, 240 mila lire. Cifra alla quale, per eventuali clienti italiani, dovrebbe essere aggiunta l'Iva al 38 per cento, per un miliardo e mezzo abbondante. E' il più alto prezzo mai richiesto per un'auto nuova. Ma per i personaggi interessati all'acquisto forse queste sono miserie. A ogni modo la «tiratura» sarà limitata: lancio nel '93, 50 esemplari all'anno, al massimo saranno costruiti 300 «pezzi». Ma esaminiamo da vicino questa berlinetta. Disegnata da quell'estroverso ed estroso protagonista della FI che è il progettista inglese Gordon Murray (quello dei mondiali della Bra- L'abitacolo dell McLaren bham) risente sotto l'aspetto della carrozzeria, tutta arrotondata, di certi canoni espressi da analoghe realizzazioni di questi tempi ed in particolare della Jaguar XJ220, sopprattutto nel frontale. In ogni caso è molto difficile studiare qualcosa che non dia l'idea del già visto. Ma l'esecuzione generale e dei particolari è perfetta. Le sorprese non mancano: aperte le porte ad ala di gabbiano, troviamo un abitacolo con tre posti. Uno centrale, più avanzato, pei' la guida e altri due più arretrati. Questo ci sembra già un limite: per fare un esempio, se si viaggia da soli, come si fa a prendere, il biglietto all'autostrada? Forse questi sono problemi che non toccano i fortunati in grado di spendere certe cifre. Molto più interessante la parte tecnica: effetto suolo con estrattore d'aria facilitato da un ventilatore; scocca da prototipo in materiali compositi; motore speciale della Bmw, un 12 cilindri di 6064 cmc che eroga 550 Cv; velocità non dichiarata ma superiore ai 320 km/h, cambio a 6 marce, differenziale a slittamento limitato; peso ridotto a 1018 kg. Murray non ha voluto la trazione integrale, perché toglierebbe il piacere della guida sportiva. Un'auto molto «english». Infatti concede poco spazio ai fornitori stranieri. Di italiano ci sono i freni Brembo da FI e un set di 6 valigie di lusso prodotte su misura dalla Golf Brother di Venegono Superiore, da mettere nei due bagagliai laterali. Non preoccupatevi: le valigie sono in regalo. Cristiano Chiavegato L'abitacolo della McLaren

Persone citate: Gianna Nannini, Gordon Murray

Luoghi citati: Bra, Como, Montecarlo, Venegono Superiore