In gara per ripetere il trionfo del Rex

In gara per ripetere il trionfo del Rex In gara per ripetere il trionfo del Rex Risale al 1933 l'unico successo delle nostre navi Di cose da pensare durante i giorni di navigazione gli uomini del Destriero ne avranno: dovranno infatti seguire la rotta, le previsioni che piovono in tempo reale dai satelliti, la tremenda velocità, i radar, le turbine che mangiano migliaia di miglia. Chissà se agli uomini di capitan Fiorio verrà in mente il mito che c'è dietro al trofeo del Nastro Azzurro, cominciato nel lontano 1835 e che oggi vanta un lunghissimo albo d'oro nel quale spiccano soprattutto gli inglesi. Il trofeo è nato, come quasi tutte le gare, da un desiderio sociale, da un dato di fatto. All'inizio dell'Ottocento infatti in terra inglese, nei salotti e nelle aziende i libri di storia raccontano che si amava scommettere, grandi o piccole cifre a seconda del portafo- Slio, sul tempo impiegato dai astimenti a raggiungere la madre patria dalle colonie, dal lontano Oriente, dalla Cina e dalle Indie. Poi con una rivoluzione nella storia della marina mercantile l'attenzione si spostò sulle rotte con i Paesi dell'America del Nord, ed ecco che anche le scommesse cambiarono temi e bastimenti. Si arriva così ben presto al 1838 quando il vapore inglese Great Western vince il primo Blue Riband, e si aggiudica il nastro azzurro che si metterà sempre sull'albero più alto della nave ad indicare che quella è proprio la più veloce del mondo. La Great Western impiega quindici giorni per raggiungere l'America, a una velocità di poco superiore agli 8 nodi di media, contro i 10 che risucì a toccare nella traversata del ritorno. Presto si prepara anche il trofeo che consiste in una rappresentazione su piedistallo di Poseidone e Anfitrite, mentre due Titani in cima al globo terrestre combattono duramente per possedere ovviamente un transatlantico stilizzato. Si stabiliscono infine due classifiche; una per la rotta Europa-Nord America e l'altra per quella Nord America-Europa. Nel primo periodo delle competizioni il trofeo rimase sempre in Inghilterra, appannaggio esclusivo delle navi a vapore in forza alle compagnie navali britanniche. Dopo due anni la Geat Western perde il trofeo, che vince invece il Britannia che impiegò per traversare l'oceano solo docici giorni alla media di 8,5 nodi. Per vedere la vittoria di un piroscafo non inglese bisogna aspettare fino al 1851 quando sulla rotta da Ovest a Est, si impone lo statunitense Pacific con un periodo di traversata di 9 giorni, 20 ore e 26 minuti. Fino agli ultimi anni del di¬ ciannovesimo secolo, i piroscafi si contendono questo primato anche se il Nastro Azzurro è sempre più uno scettro esclusivo riservato alle navi inglesi. Una svolta avviene dal 1897 al 1906 quando nell'albo d'oro appaiono incontrastate le navi tedesche, sull'onda nascente di quella che sarà la potente flotta mercantile germanica. Nel 1897 il Kaiser Wilhelm der Grosse entra nei primati coprendo le oltre 3 mila miglia che separano i due continenti in poco più di 5 giorni e 17 ore di navigazione con una velocità media di 22,46 nodi. E' il trionfo delle navi che bruciano nei loro percorsi migliaia di tonnellate di carbone. Ma il ritorno degli inglesi non tarda e riprende incontrastato dal 1907 con le ciminiere della Cunard prima e i due transatlantici Mauritania e Lusitania che unirono sicu¬ rezza e lusso alla potenza delle loro macchine con l'ingresso prepotente della turbina, che aveva le pale fissate ad una serie di ruote. Gli italiani invece si fanno attendere per la loro unica comparsa nell'albo d'oro fino al 1933 quando compare il mitico Rex che strappa il Nastro Azzurro alla tedesca Bremen. Rex è una delle più belle navi che i cantieri del nostro Paese abbiano mai costruito. Per attraversare l'oceano impiega quattro giorni, 13 ore e 58 minuti a una velocità media di 28,92 nodi. La nave era stata commissionata dalla società anonima Ansaldo di Sestri Ponente che la varò nel 1° agosto del 1931. Dopo poco più di un anno comincio à fare servizio sulla rotta del Nord America e nel '33 conquistò il trofeo del Nastro Azzurro. E Benito Mussolini pensò bene di usare il successo sportivo del Rex come una vittoria politica da sfruttare a vantaggio del suo regime, come una srtta di arma a orgoglio dell'animo fascista, da divulgare e diffondere in tutto il mondo. Le macchine del Rex consistevano in un complesso sistema di turbine a vapore che sprigionavano una forza di 136 mila cavalli capaci di spingere la nave per il mare a una velocità vicina ai ventinove nodi. Il transatlantico italiano conservò il primato della traversata per soli due anni, fino al 1935 quando la francese Normandie vince il Nastro Azzurro e lo passa l'anno successivo all'inglese Queen Mary. Sono questi due transatlantici dalle dimensioni enormi che superano in velocità il muro dei trenta nodi. Con il dopoguerra arrivano gli scafi plananti con motore fuoribordo. Il Nastro Azzurro era andato alla United States, che nel 1952 si era imposta in entrambe le rotte, impegando 3 giorni, 12 ore e 12 minuti di tempo per raggiungere gli Stati Uniti nelal rotta verso Est, e una manciata di ore in meno per la rotta inversa, verso Est: sempre 3 giorni ma solo 10 ore e 40 minuti. Velocità medie: rispettivamente 34,51 e 35,59 nodi. La nave battente bandiera americana con l'utilizzo dell'alluminio aveva sbaragliato tutti i concorrenti e aveva richiesto un investimento di circa 78 milioni di dollari. Fino al 1986 tutti i tentativi fallirono. Si aspettava una barca in grado di gloriosamente ereditare lo scettro della United States. Imbarcazioni di tipo molto diverso, dai catamarani ai motoscafi avevano tentato di impadronirsi del Nastro Azzurro, ma tutti ine- viabilmente avevano mancato l'obiettivo. Finalmente il 29 giugno dell'86 entra nel primato della storia la Virgin Atlantic Challenger II del miliardario inglese Richard Branson con un tempo impiegato di 3 giorni, 8 ore e 31 minuti, lasciando così indietro di due ore la gloriosa United States. L'ultimo tentativo compiuto ad oggi, prima della prossima sfida del Destriero, fu quella di Azimuth nel 1988 quando doveva battere il record su entrambe le traversate. Ma l'impresa fallì per una serie di guasti e di imprevisti. All'interno del team che si impegnò in questa sfida c'era anche Cesare Fiorio, al quale è rimasta la determinazione per conquistare oggi il Nastro Azzurro, senza contrattempi dell'ultimo minuto, che possono condizionare l'andamento completo della sfida. Un albo d'oro che nasce nel 1835 Trai «campioni» molti nomi-mito della marina inglese Il record da battere 3 giorni, 8 ore e 31' appartiene alla Virgin Atlantic Challenger II Nelle foto a fianco il «Rex», il mitico transatlantico che nel 1933 conquistò il Nastro Azzurro

Persone citate: Benito Mussolini, Bremen, Cesare Fiorio, Cunard, Fiorio, Great Western, Kaiser Wilhelm, Queen Mary, Richard Branson

Luoghi citati: America, America Del Nord, Cina, Europa, Indie, Inghilterra, Mauritania, Nord America, Stati Uniti