Le signore di Parigi non ammettono Jennifer

Le signore di Parigi non ammettono Jennifer TENNIS Al Roland Garros passano in semifinale, come lo scorso anno, Seles, Sabatini, Sanchez e Graf Le signore di Parigi non ammettono Jennifer II declino della Capriati, con addosso qualche chilo di troppo PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Gli anni passano, le bimbe crescono, e talora ingrassano, ma alla fine il tabellóne non cambia. Come l'anno scorso, persino nello stesso ordine, dall'alto in basso, si sono qualificate per le semifinali Monica Seles, Gabriela Sabatini, Arancia Sanchez e Steffi Graf. Ma per la verità, a ben vedere, le cose non vanno così bene come sembra, nel senso che invece di andare avanti, come dovrebbe, abbiamo l'impressione che il tennis femminile stia facendo passi indietro. Non ci sono nomi nuovi, volti nuovi e nemmeno stili nuovi. Nessuno che possieda il talento di Martina Navratilova, per esempio, che alla sua vetusta età sta giustamente dosando gli impegni, o la grazia unita alla potenza di Chris Evert, che ha già appeso la racchetta al chiodo. Adesso le prime della classe, senza molta fantasia, dobbiamo dire, si piazzano a fondo campo e tirano randellate tremende. Prima o poi, stiamo certi, vedremo qualche giovane spalla volare dietro alla pallina. Prendiamo Jennifer Capriati, l'ex bimba prodigio. Eccitato dalle gesta eroiche di Biton Leconte e dunque bramoso della sua quotidiana dose di emozioni, il popolo del tennis sperava in fondo che alla sedicenne di Saddlebrook, Florida, riuscisse il colpo, davvero al di sopra delle sue attuali possibilità, di battere per la seconda volta di seguito Monica Seles, dopo il successo dello scorso marzo a Key Biscayne. C'è solo un particolare, da tenere presente, e cioè che la ragazzina dopo essersi allungata ora s'è anche allargata. Corre poco, è pesante, lenta, impacciata nei movimenti, capace solo di sparare il suo drittaccio. Forse aveva ragione Pavel Slozil, ex allenatore di Steffi Graf, che è sta¬ to per un certo periodo alle dipendenze del clan Capriati. Diceva che la piccola Jenny, piccola per età, non aveva tanto voglia di lavorare. Ma il padre della giovinetta, Stefano, convinto che l'allenatore raccontasse bugie, non ha trovato di meglio che licenziarlo. Adesso Stefano, il papà, allena Jenny, la figliola, e la situazione invece di migliorare è andata peggiorando, come dimostrano i recenti risultati. Monica Seles, anche lei allenata dal padre Karolj dopo un'esperienza sfortunata e infelice all'accademia dei piccoli mostri di Nick Bollettieri, non ha in verità impiegato molta fatica a mettere sotto i piedi e a calpestare la giovane e sprovveduta rivale. L'ha fatto in due set che sono stati l'esatta copia uno dell'altro, due a zero per Jenny con un break al primo gioco e sei game di seguito in favore della numero uno delle classifiche mondiali. Può darsi che Jennifer, co¬ me dicono in molti, stia attraversando un periodo delicato. Problemi di vita, più che di sport, problemi legati alla crescita e ai troppi dollari che le sono piovuti addosso e dentro. Stress da tennis, si mormora, anche se Steffi Graf, ieri in conferenza stampa dopo la vittoria in tre set contro Natalia Zvereva, ha negato che possa esistere una malattia del genere indossando i panni, come qualcuno ha ironicamente. fatto notare, del dottor Freud. In verità il morbo esiste, ed è persino diffuso. Ogni tanto coglie Becker, che è il più intelligente dei big e un paio d'anni fa ha colpito Wilander, spingendolo dal tennis alla musica. Ed è solo un esempio. Natalia Zvereva, che nel 1988 perse la finale qui al Roland Garros proprio contro Steffi Graf, e che da allora, su nove match ne ha persi nove, ha detto di aver capito il suo problema: quel giorno di quattro anni fa giocava con un elefante sulle spalle. Adesso le cose vanno un po' meglio, ha aggiunto, l'elefante è diventato metà. Giocare contro Steffi, per lei, significa sopportare un peso psicologico enorme. Malgrado tutto Natalia ha fatto soffrire Steffi, incerta nel servizio e le ha portato via anche un set. Come ha fatto peraltro la spagnola Martinez contro Gabriela Sabatini, la quale è stata molto brava, per carattere più che per qualità tecniche, a risalire la china dopo aver perso il primo set per 6-3 ed essere stata in svantaggio per 0-3 nel secondo. Pioveva abbastanza forte e il campo era scivoloso. Conchita ha chiesto più volte il rinvio del match ma l'arbitro, probabilmente dopo aver guardato negli occhi Gabriela, occhi furenti, ha deciso di portare a termine l'incontro: in caso contrario l'argentina avrebbe preso a pallate anche lui. Cario Coscia Singolare femminile (quarti): Seles-Capriati 6-2,6-2; SabatiniMartinez 3-6, 6-3, 6-2; SanchezBollègraf 6-2, 6-3; Graf-Zvereva 6-3,6-7 (4-7), 6-3. Singolare maschile (quarti): Courier-Ivanisevic 6-2, 6-1, 2-6 rinviato per l'oscurità. Oggi: Agassi-Sampras; CourierIvanisevic; Korda-Cherkasov; Leconte-Kulti. L'americana Jennifer Capriati, ex bimba prodigio, ieri nei quarti di finale al Roland Garros è stata eliminata in due set dalla jugoslava Monica Seles numero I al mondo

Luoghi citati: Florida, Key Biscayne, Parigi