Finsiel flirta con Stet e l'Iri la mette in riga di Roberto Ippolito

Finsiel flirta con Stet e l'Iri la mette in riga Una severa lettera di Gallo a Davoli Finsiel flirta con Stet e l'Iri la mette in riga Ma Bruno Corti sottolinea i vantaggi dell'alleanza con la società diAgnes ROMA. Sogni proibiti. Quanti problemi per un piccolo, grande desiderio della Finsiel. La finanziaria per l'informatica dell'Iri insiste per avere come azionista di minoranza la Stet, un'altra finanziaria dello stesso ente, attiva nelle telecomunicazioni. Ma il matrimonio fra cugini fa discutere. Il problema è addirittura rimbalzato nel comitato di presidenza dell'Iri che ha quasi aperto un vero e proprio processo alla Finsiel. A storcere il naso è innanzitutto Riccardo Gallo, vicepresidente dell'istituto. Gallo non si è limitato ad avanzare delle critiche. Ha preso carta e penna e ha scritto all'amministratore delegato della Finsiel, Pier Paolo Davoli, contestandogli il fatto che il suo compito è di gestire la Finsiel e non quello di individuare i soci. In pratica Gallo obietta che l'eventuale scelta di altri partner spetta all'Iri (che controlla l'83,3% del capitale). Il vicepresidente dell'Iri si è mosso dopo la conferenza stampa di martedì 26 giugno, nel corso della quale Davoli ha definito la Stet come il «candidato ideale» fra i possibili nuovi soci da far entrare nella Finsiel. L'occasione per l'acquisizione di una quota potrebbe venire dall'aumento di capitale per 100 miliardi previsto entro l'anno: la Finsiel è convinta che in questo modo si svilupperebbe meglio nelle telecomunicazioni. Franco Nobil Ma Gallo ha fatto presente a Davoli che non avrebbe dovuto rispondere ai giornalisti su questo punto e che avrebbe dovuto invitarli a rivolgersi all'Iri. Nel comitato di presidenza si è così discusso sull'opportunità delle dichiarazioni di un manager a favore di un possibile socio. «E' un peccato veniale» ha cercato di sdrammatizzare Franco Nobili, presidente dell'Iri. In apparenza è una questione di principio: dietro però si nascondono gli interrogativi sul futuro della Finsiel. Davoli vuole sposarsi con la Stet, ma il matrimonio in famiglia non è ancora stato autorizzato daU'Iri. Oltre alla possibilità di affidare una quota alla Stet (che sta ad ascoltare questa ipotesi senza sbracciarsi) si profilano anche altre soluzioni. «Non vedrei male la costituzione di ima joint venture, una società comune nella quale la Finsiel e la Stet collaborino insieme» dice Bruno Corti, membro del comitato di presidenza. Per Corti può essere utile avvicinare le due realtà: «La Stet è il cliente del futuro per la Finsiel. L'utente telefonico ha bisogno che la Stet si informatizzi. Al di là di un eventuale incrocio azionario, l'integrazione del servizio telefonico con le società di informatica è molto stretto in tutti i Paesi ed è una condizione per migliorare l'efficienza». Roberto Ippolito Franco Nobili

Luoghi citati: Davoli, Roma