Pellicce va in onda il caos

Pellicce, va in onda il caos Il Tg 1: è decaduto l'obbligo di denuncia, ma era il parere di un sottosegretario Pellicce, va in onda il caos La Forestale ha negato il dietrofront Ma il governo prepara una proroga ROMA. La denuncia delle pellicce e altri oggetti derivati da animali e piante rare diventa un rebus insolubile. Anziché aiutare a chiarire l'enigma i rappresentanti del governo lo complicano dando interpretazioni opposte che i notiziari riprendono gettando nello sconforto i possessori di oggetti da dichiarare. Mentre la gente fa la coda agli uffici della Forestale cercando di districarsi tra i vari moduli per evitare le severe multe che incombono su chi non fa la denuncia entro sabato prossimo, un tg annuncia l'imminente proroga, quello concorrente la cancellazione del provvedimento, tutti e due vengono presto smentiti. A far balenare la possibilità di una proroga, con lo slittamento di almeno un mese rispetto al termine del 6 giugno, era stato il sottosegretario all'Agricoltura Maurizio Noci, in un'intervista a Emilio Fede per il «Tg4». In questa sua «battaglia» era sostenuto anche dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, il liberale Egidio Sterpa, che aveva chiesto al presidente del Consiglio un decreto legge che proroghi i termini della denuncia sia per evitare che i cittadini facciano file per denunciare non solo animali esotici, ma anche pettini di tartaruga. Ieri sera il Tgl delle 20 diffondeva la notizia che il ministero dell'Ambiente aveva diramato una comunicazione secondo la quale i proprietari di pellicce, oggetti e animali appartenenti a specie protette non devono presentare più alcuna denuncia. Il Tg riprendeva una dichiarazione del sottosegretario all'Ambiente Piero Angelini per il quale ciò che è avvenuto finora è frutto di un'errata interpretazione della legge: la quale impone - secondo Angelini - l'obbligo della denuncia solo per chi detiene esemplari di animali selvatici e delle piante, ma non contempla parti di ammali o piante per uso personale o domestico. Alla Forestale si sono dissociati dalla linea diffusa dal più ascoltato telegiornale. Ugo Mereu, coordinatore in Italia per l'applicazione della Convenzione di Washington, ha detto di non saperne nulla. La legge è piuttosto farraginosa e mancando i decreti attuativi, l'unica «referenza» restano i moduli da compilare. Per semplificare le cose Sterpa propone un decreto legge, in cui oltre alla proroga dei termini siano presi in esame solo i casi veramente rilevanti di animali e piante protette. Sugli altri fronti c'è da rilevare l'intervento dell'Associazione italiana della pellicceria, che ieri ha compilato un elenco di specie di animali da pelliccia per cui è necessario presentare l'autocertificazione alla Guardia forestale. Vi compaiono tra l'altro ghepardo, ocelot o gattopardo americano, ocelot di Costa Rica, tigre, margay (raro tipo di gatto sudamericano), giaguaro, leopardo nebuloso o pantera nebulosa, leopardo o pantera, tigre, zebra di Hartmann, scimmia scoiattolo dal dorso rosso, scimmia leonina, zebra di montagna del Capo. L'Associazione da una parte chiederà ai ministeri competenti di togliere l'obbligo dell'autocertificazione per i consumatori, dall'altro mette a dispo¬ sizione dei clienti i moduli della dichiarazione presso le pelliccerie associate. Infine sorpresa e incredulità ha suscitato negli ambienti Cee l'iniziativa italiana. Ha detto un funzionario: «L'Italia esagera. L'abbiamo criticata perché non applicava la Convenzione di Washington sulle specie protette, ma ora con la nuova legge sta peccando di eccesso di zelo. Nessuno ha mai pensato di costringere tutte le signore che hanno una borsa di coccodrillo ad andare a dichiararlo alle autorità». Paolo Querio Ancora confusione su oggetti e animali da dichiarare Associazioni di categoria forniscono elenchi e la Cee critica «Un eccesso di zelo la legge italiana» ì Lunghe code di cittadini a Roma davanti al comando della Guardia forestale per chiedere spiegazioni sulla controversa normativa che deve regolare le denunce di animali esotici e pellicce. I tentativi di chiarimento che arrivano da più parti sembrano destinati soltanto ad aumentare la confusione

Persone citate: Angelini, Egidio Sterpa, Emilio Fede, Hartmann, Maurizio Noci, Paolo Querio, Piero Angelini, Ugo Mereu

Luoghi citati: Costa Rica, Italia, Roma, Washington