Un rally sulla strada del prestigio

Un rally sulla strada del prestigio Un rally sulla strada del prestigio limito della fabbrica che motorizzò il «boom» DAL 1906 LA LANCIA TORINO. Chi passa lungo l'autostrada Torino-Milano vede da lontano, stagliata sullo sfondo della collina, una grande torre con la scritta «Lancia». Lì c'è lo stabilimento di Chivasso, dove dal 1962 a oggi sono nate alcune generazioni di vetture con il marchio della società costituita nel 1906 da Vincenzo Lancia e assorbita dalla Fiat nell'autunno del '69. Il parziale decentramento della fabbrica Lancia dalle ormai insufficienti officine di Borgo San Paolo a nuovi impianti era stato deciso verso la metà degli Anni 50. La posa della prima pietra avvenne nel novembre 1959 e 30 mesi dopo, il 15 giugno 1962, dalle linee di montaggio uscivano le prime berline Flavia, fino a quel momento costruite a Torino. Da allora, in 30 anni, lo stabilimento è stato più volte modificato. Nel '72 si rinnovò e ampliò il reparto di lastroferratura, nell'80 quello di verniciatura, negli ultimi anni vennero inseriti robot e sistemi di controllo elettronici della produzione. A fianco, una pista di prova di oltre 4 km, con vari tipi di pavimentazione, per il collaudo delle vetture. I modelli costruiti a Chivasso sono entrati nella storia del made in Italy. I loro nomi sono noti agli automobilisti di tutta Europa: le Flavia, appunto, poi le Fulvia, le Beta, le Gamma, le Delta, le Prisma sino all'attuale Dedra. Berline e coupé, vetture per famiglia e brillanti sportive, spesso ricche di soluzioni tecniche avanzate nel filone della tradizione Lancia. La Flavia, ad esempio. Venne presentata al Salone di Torino del 1960, prima vettura italiana, e tra le prime nel mondo, a offrire il motore a quattro cilindri orizzontali contrapposti (1500 ce, 78 Cv, 148 km/h), la trazione anteriore e i quattro freni a disco. Un'auto a tre volumi, solida ed elegante, che, a quei tempi, rappresentava un modello d'elite. Verrà prodotta, con un'altra carrozzeria e motori più potenti, sotto il nome di Lancia 2000, fino al '74. Poi, la Fulvia, prima come berlina (1963), poi come coupé (1965). Cilindrata contenuta (appena 1091 ce e 58 Cy), ma finiture curatissime. Costava un milione e 200 mila lire. Il coupé (1216 ce, 80 Cv, 160 km/h) era più caro: un milione e mezzo. E nel 1966, come logica evoluzione, ecco la Fulvia Coupé HF con una potenza di 88 Cv, un peso di appena 825 kg, porte e cofani in lega leggera. Nasceva la leggenda dell'HF, alimentata dalla partecipazione ai rally e culminata nel '72 con la vittoria a Montecarlo di Sandro Munari e Mario Mannucci. Una macchina che fece impazzire i giovani dell'epoca e che, oggi, ha eccellenti quotazioni tra i collezionisti di auto. Fu costruita sino al '76. La Beta, presentata nel 1972, era una berlina a trazione anteriore di tipo medio (1400, 1600, 1800 ce) che si caratterizzava per tre innovazioni: la posizione trasversale del gruppo motore-cambio (lievemente inclinato all'indietro), le sospensioni a quattro ruote indipendenti e la forma della carrozzeria, a due volumi. La Lancia ne derivò versioni spider e coupé, una sportiva come la Beta Montecarlo disegnata dalla Pininfarinatdue litri, 118 Cv, 190 km/h) e la originale HPE (1975), una vettura che precorreva i tempi proponendo il concetto di auto per usi multipli. Non ebbe) forse proprio per questo, la fortuna che meritava. Nel '76 la Lancia cominciò a produrre a Chivasso la Gamma, un modello di categoria mediosuperiore. Una ammiraglia a due volumi con motore boxer di 2000 e 2500 ce capace di sfiorare i 200 l'ora. In tutto, ne uscirono dalle linee circa 11 mila esemplari. Un raffinato coupé sulla base della berlina fu prodotto dalla Pininfarina. Se la Fulvia fu la reginetta a cavallo degli Anni 60 e 70, la Delta lo è stata (e lo è tutt'ora nella versione che domina la scena dei rally, la integrale) nello scorso decennio. Un modello straordinario, che ha saputo rinnovarsi continuamente e con un design (autore Giorgio Giugiaro) che non ha patito 1 usura del tempo. Presentata al Salone di Francoforte nel 1979 con motorizzazioni 1300 e 1500, venne eletta «Auto dell'Anno» dai giornalisti europei. All'inizio auto per famiglia, poi berlinetta sportiva, la Delta fu il primo modello del Gruppo Fiat a montare turbo e trazione integrale permanente. A fianco della Delta, sulla medesima base, la Prisma, con carrozzerìa a tre volumi. Prodotta a Chivasso dal 1982 al 1989, ha ceduto il passo alla Dedra, di cui la Lancia ha cominciato la commercializzazione tre anni fa. La Dedra, una moderna vettura di categorìa medio-alta, disponibile anche in versione sovraumentata e a quattro ruote motrici, rappresenta il cavallo di battaglia della Casa torinese. E, particolare significativo, la Lancia più venduta all'estero. Michele Fenu Flavia, Fulvia Delta, Dedra ottantasei anni di grande gamma A destra la Fulvia Coupé, una vettura «mitica» nata a Chivasso nel '63. Vinse il Rally di Montecarlo nel 1972 A sinistra la Lancia Dedra, ultima nata tra i modelli prodotti a Chivasso. - In vendita dall'89 è un punto di forza della ) gamma Lancia

Persone citate: Fulvia Delta, Giorgio Giugiaro, Mario Mannucci, Michele Fenu Flavia, Pininfarina, Sandro Munari, Vincenzo Lancia