La pillola? Ha duemila anni

La pillola? Ha duemila anni USA La scoperta di 2 ricercatori pubblicata suU «American Scientist» La pillola? Ha duemila anni «silphium» funzionava. Sono stati condotti esperimenti su topi, utilizzando estratti di piante sopravvissute che sono parenti strette del «silphium». Gli esami di laboratorio hanno confermato che alcuni estratti sono in grado di bloccare la fertilizzazione e altri di prevenire il concepimento. Il fatto che del «silphium» si sia completamente perduta la memoria può essere attribuito, secondo i due studiosi, allo sviluppo di una professione medica interamente dominata dagli uomini, mentre l'antica sapienza sui metodi anticoncezionali era posseduta dalle donne'. «Solo le donne - sostengono gli studiosi - conoscevano il segreto di quali piante raccogliere e quando, di quali parti usarne, di come estrarne un farmaco, della sua dose ottimale e del momento migliore per assumerlo all'interno del ciclo mestruale». Non si tratta di un'ipotesi sorprendente, dal momento che è ancora così in parecchie parti del mondo per numerose altre piante, che hanno in qualche modo un effetto anticoncezionale o abortivo. C'è, per esempio, l'Artemisia, che si ritiene forzi le mestruazioni, e la Commiphora Africana, da cui si estrae la famosa resina chiamata mirra, la ruta e quel tipo di menta chiamata pulegio. I semi seccati di un'erba molto comune, la Regina Anna, sono tuttora usati nella Carolina del Nord e in India per ridurre la fertilità e si tratta di una pratica che risale a più di 2000 anni fa. Ma, a quanto risulta, nessuna di queste sostanze vegetali eguaglia in efficacia il «succo cirenaico». Paolo Passarmi Greci e Romani usavano un succo ricavato da un finocchio ora estinto Veniva assunto per via orale e poteva funzionare anche «il giorno dopo» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I Greci e i Romani avevano già «la pillola del giorno dopo» e, stando a una ricerca pubblicata sull'«American Scientist», funzionava benissimo. Anzi, funzionava benissimo anche come pillola del giorno prima. Insomma, perfino nel campo degli anticoncezionali, potenza del mondo classico. Lo straordinario contraccettivo orale veniva ricavato dalla linfa di una pianta che i Greci chiamavano «silphion» e i Romani «silphium», una specie di finocchio gigante che cresceva sulle colline attorno a Cirene, l'antica città-stato ellenica in Nord Africa. Lo straordinario effetto del «succo cirenaico», come lo chiamava il fisico Sorano, era talmente noto, che il raccolto di «silphion», o «silphium», veniva venduto a peso d'oro. Del suo elevato costo scrisse anche Plinio il Vecchio e Ippocrate registrò diligentemente i tentativi miseramente falliti di coltivare la pianta anche in Siria e in Grecia. Sorano fornì anche dettagliate prescrizioni sull'assunzione dello straordinario farmaco, a seconda che si volesse ottenere l'effetto di prevenire il concepimento o causare un aborto precoce. In questo secondo caso, un estrogeno di pronto intervento, esattamente come la «pillola del giorno dopo». La preziosità del raccolto di «silphium» ne provocò la rovina, poiché, troppo sfruttata, la pianta si estinse, lasciando senza risposta due domande. Prima domanda: funzionava bene il «silphium» come anticoncezionale? Seconda: come mai, se il suo uso era così largo in epoca classica, al punto da essere ricordato da studiosi importanti come Plinio, Ippocrate e Sorano, se ne è poi perduta completamente la memoria? A queste due domande - alla prima con una prova scientifica e alla seconda con un'ipotesi culturale - rispondono altrettanti studi di John Riddle e di Worth Estes, pubblicati sull'ultimo fascicolo dell'«American Scientist». La prima risposta è «sì», il

Persone citate: Greci, John Riddle, Regina Anna, Worth

Luoghi citati: Cirene, Grecia, India, Nord Africa, Siria, Washington