Secondo brivido per Arafat di Aldo Baquis

Secondo brivido per Arafat Tolto un ematoma dopo l'incidente aereo, c'è il problema della successione Secondo brivido per Arafat Operato alla testa, angoscia net Territori TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO I palestinesi dei territori occupati hanno nuovamente tenuto il fiato sospeso ieri quando le stazioni radio locali hanno dato l'annuncio che il leader dell'Olp, Yasser Arafat, 62 anni, era stato sottoposto in mattinata ad Amman a un delicato intervento chirurgico alla testa. Al termine dell'operazione - che in un primo momento era stata smentita da un portavoce dell'Olp a Tunisi - il dottor Youssef Koussous, del centro medico «ai-Hussein» di Amman, ha annunciato che il paziente «ha ripreso conoscenza» e che le sue condizioni sono «molto soddisfacenti». Un'analoga sensazione di vuoto era stata provata nei Territori il 7 aprile scorso, quando per diverse ore l'aereo personale di Arafat era scomparso dai radar mentre sorvolava il Sud della Libia, e si temeva pertanto per la vita del leader palestinese. Nell'atterraggio di fortuna, avvenuto durante una tempesta di sabbia, Arafat si era però salvato grazie a un espediente dei suoi collaboratori, che lo avevano avvolto di coperte e cuscini per attutire la violenza dell'impatto col terreno (in cui rimasero uccisi i due piloti e un passeggero). Arafat, però, non si era rimesso del tutto. Ancora la settimana scorsa era stato ricoverato in un ospedale di Tunisi, per ulteriori accertamenti. Domenica, giunto in visita ufficiale ad Amman per discutere con re Hussein delle prospettive del processo di pace, il leader dell'Olp ha lamentato una generale spossatezza, nonché forti e ripetuti dolori alla testa. Ieri i chirurghi giordani'hanno provveduto alla rimozióne di un coagulo di sangue formatosi sotto la meninge in seguito al trauma subito nell'incidente aereo. L'operazione chirurgica al leader'indiscusso - e1 senztr^eredi dell'Olp'è destinata a rilanciare il dibattito sulla sita successione alle dirigenza della centrale palestinese. Nell'aprile scordo, la subitanea scomparsa dell'aereo aveva provocato notevole inquietudine tra i leader palestinesi. Il mese successivo il Consiglio Centrale dell'Olp aveva affrontato per la prima volta la questione dell'avvicendamento alla direzione della Centrale, dopo che il «Fronte Popolare» e il «Fronte democratico» avevano chiesto con insistenza una radicale riforma. Anche nei Territori, dove la sua popolarità personale resta alta, la leadership di Arafat viene di fatto contestata dal movimento islamico «Hamas», che ancora in questi giorni ha respinto il suo appello volto a far cessare le «esecuzioni sommarie» di palestinesi sospettati di collaborazionismo. Anche alcuni membri della delegazione dei Territori ai negoziati di pace con Israele, tutti identificati con i partiti «pragmatici» dell'Olp, esprimono - in conversazioni private - un certo disappunto per lo scarso margine di manovra che Tunisi lascia loro nella conduzione delle trattative. Qualche disagio provoca infine la figura di Suha Tawil, la ventottenne moglie del leader palestinese: nei giorni scorsi, fonti stampa di Gerusalemme Est hanno notato che, con la morte di Arafat, diventerà «la palestinese più ricca del mondo», perché sarà autorizzata a gestire fondi dell'Olp intestati personalmente al leader. Ieri comunque i più noti esponenti dei Territori non hanno rilasciato dichiarazioni, in attesa di ulteriori indicazioni da Amman e da Tunisi. In Israele, l'operazione chirurgica ad Arafat ha aperto per ore tutti i notiziari alla radio e alla televisione, ma i commenti sono restati cauti. Yehoshafat Harkaby, ex capo dell'intelligence militare, ha affermato, ad esempio, che «quale ohe sia la sorte personale di Arafat, la questione palestinese non potrà più essere allontanata dal tavolo delle trattative: ormai non è più una sola organizzazione politica a farsene portavoce, ma una popolazione intera». Aldo Baquis Il leader dell'Olp Yasser Arafat