Gazzetta presidiata «Si può salvare»

Gazzetta presidiata «Si può salvare» Oggi assemblea aperta dei giornalisti Gazzetta presidiata «Si può salvare» «Strangolati!». Con questo titolo a tutta pagina ieri era in edicola l'ultimo numero della «Gazzetta del Piemonte», il quotidiano che il presidente della società, Gianmauro Borsano, presidente del Torino e neodeputato socialista, ha deciso improvvisamente di chiudere. E' stata una domenica diversa, per i trenta giornalisti rimasti senza lavoro: computer spenti, telefoni staccati dalla proprietà, nessun corrispondente da sentire o agenzie da leggere. Sul tavolo i ritagli dei giornali che hanno parlato di loro, i bicchieri del caffè e i cioccolatini portati da qualche collega. Intorno tanti volti giovani, di chi aveva creduto in questa avventura editoriale conclusasi a meno di un anno dall'inizio delle pubblicazioni, il 25 giugno '91. Giornalisti e poligrafici (sessanta dipedenti in tutto) hanno deciso di rimanere in «assemblea permanente» e presidiano giorno e notte la redazione del giornale, al centro «Pier della Francesca» di corso Svizzera, pronti a giocare tutte le carte per cercare di tornare in edicola, con una cooperativa o con una nuova proprietà. Oggi alle 18 si terrà un'assemblea aperta. «Chiediamo alle forze politiche di partecipare - dice Giuliano Galletta, del comitato di redazione - affinché si tentino tutte le soluzioni per salvare questa voce del Piemonte». Prima dell'assemblea il cdr vedrà il direttore generale Carlo Andrea Valente, al quale l'on. Borsano ha delegato il compito di rappresentare la proprietà. «Siamo pronti ad andare tutti davanti a Montecitorio ad aspettarlo», dice una giovane cronista del presidio. Oltre ai 15 professionisti e ai 13 praticanti, anche il direttore Bruno Angelico è uno dei licenziati. Arrivato dalla redazione torinese di «Repubblica» nello scorso dicembre al posto di Cesare Lanza, aveva scelto la cronaca locale come cavallo di battaglia. «Sono insieme ai miei redattori - dice Angelico, che anche ieri è passato al giornale - e non mi dò per vinto. Penso che a Torino ci sia ancora un imprenditore disposto a investire su un quotidiano». (g. pa.]

Persone citate: Angelico, Borsano, Bruno Angelico, Carlo Andrea Valente, Cesare Lanza, Giuliano Galletta

Luoghi citati: Piemonte, Torino