E Aspinall canta la vecchia America

E Aspinall canta la vecchia America Divertente concerto per il Nuovo Mondo E Aspinall canta la vecchia America TORTNO. Entrando in scena vestito come la statua della libertà - gran manto d'argento, la raggiera in testa, i colori della bandiera americana - Michael Aspinall si è accinto qualche sera fa ad eseguire con la solita aggressività parodica una «selezione di melodie transatlantiche per il Quinto Centenario della scoperta dell'America», accompagnato al pianoforte da Maria Isabella De Carli. Il pubblico dell'Unione Musicale è scoppiato in un divertito applauso, indi ha eseguito il concerto punteggiato dalle parole dell'esecutore che ci ha spiegato chi erano Strakosche e Cadam, Nevim e. Huntington Woodman, Emmet, Farley e Victor Herbert, autori di valzer operette e melodie popolari che Aspinai canta in falsetto, parodiando i tic dei soprani di fine secolo: estenuatezze, languori, gorgheggi, ammiccamenti, sorrisi, raschiamenti di voce, finte distrazioni. Nel genere in cui è maestro, Aspinall tiene ancora la scena, anche se la voce dopo parecchi anni non è più quella che ci deliziava nelle irresistibili pa¬ rodie di «Norma», «Tosca», «Gioconda, «Aida», «Rigoletto», eccetera. Vagamente spaesato è apparso invece nella funzione del narratore che descrive la vicenda dell' «Histoire du soldat» di Stravinski dove il soldato, il diavolo e vari interlocutori si alternano in un mirabile gioco di equilibrio tra opera, oratorio e leggenda popolare. Qui Aspinall ha lasciato che gli ottimi esecutori del complesso Carme di Milano si facessero carico di quasi tutto il peso esecutivo: il che è avvenuto con piena soddisfazione degli ascoltatori messi di fronte ad un altro grado di nettezza, precisione, gusto e spirito teatrale. Al centro del programma figurava un pezzo di Nicola Piovani, celebre autore di musiche da film («Good morning Babilonia», «Il sole anche di notte»): «Il volo di mare», preludio per dieci strumenti, nel suo oscillare tra Weill e Stravinski si è perfettamente inserito tra le pagine americane e quelle dell'«Histoire», contribuendo al successo dell'intera serata. [p. gal!

Luoghi citati: America, Milano