Fu sostituito da Orlando di Maria Grazia Bruzzone

Fu sostituito da Orlando Fu sostituito da Orlando «Smontai i loro luoghi comuni sui clan» ROMA. «Lo avevano chiesto anche a Giovanni Falcone ma lui aveva rinunciato all'ultimo momento? No, io non ne sapevo niente. L'organizzatrice non me lo aveva detto e neppure Giovanni me lo ha mai raccontato». Leoluca Orlando, delle riprese di quel film televisivo inglese ricorda benissimo tutto. del resto è un fatto del settembre scorso -. Ma di quella rinuncia del giudice, dettata da motivi di sicurezza si dice oggi, non sa nulla. «Avevano allestito uno studio all'Hilton di Roma. No, non ricordo agenti, o particolari precauzioni. Io interpretavo me stesso, l'ex sindaco di Palermo. Il protagonista era un personaggio, accompagnato da un'improbabile moglie, che va in giro per l'Europa contattando varie persone. In ogni nazione incontra la personificazione di un suo pregiudizio. Tutti i luoghi comuni che un londinese medio ha di ciascun Paese. Che la mafia è solo siciliana, che i siciliani sono tutti mafiosi e tutti armati. Cose del genere. L'interlocutore smentisce o conferma». Elei? Io ho smentito, naturalmente. Gli ho parlato della mafia a Londra. Ho raccontato delle rivelazioni del pentito Mario Mannoia sull'omicidio di Calvi. Che Calvi sarebbe stato ucciso sotto il ponte dei Frati Neri da Di Carlo, boss mafioso di Altofonte che avrebbe agito - sempre secondo Mannoia - su indicazione di Pippo Calò, in base a un disegno piduista. Veniva fuori che un boss mafioso delle colline sopra Palermo, assassina uno dei grandi banchieri italiani, a Londra, su ordine di personaggi con collegamenti molteplici. E loro si sono presi tutto il racconto? Certo, era un film, una specie di film almeno. C'era un copione, per quanto lo avessi rivisto, corretto e approvato. Non era un'intervista. Io dovevo fare una parte, anche se era la mia. Recitavo in inglese. Come va a finire? Finisce in un modo spettacolare, nel senso che io dico: «Lei non si rende conto ma rischia di avere intorno a sé tanti mafiosi quanti ne abbiamo noi in Sicilia». Allora lui si alza in piedi, comincia a innervosirsi, c'è una specie di battibecco. Lo scopo del tutto, credo sia proprio quello si smentire certi pregiudizi. Ma lei stava sostituendo il giudice Falcone all'ultimo momento, o era stato contattato tempo prima? Di questa storia di Falcone, come ho detto, non sapevo niente. Io ero stato avvicinato qualche mese prima dal regista, attraverso la signora Todeschini che a Roma curava la parte organizzativa. Lo ricordo bene perché mi aveva avvicinato mentre ero a Bologna a una festa dell'Unità. Maria Grazia Bruzzone

Persone citate: Di Carlo, Giovanni Falcone, Leoluca Orlando, Mannoia, Mario Mannoia, Pippo Calò, Todeschini