Il voto «benedice» i non fumatori

Il voto «benedice» i non fumatori Referendum durante la giornata mondiale anti-tabacco, ora deciderà il sindaco Il voto «benedice» i non fumatori In un paese del Padovano ttionfanggli abolizionisti PADOVA. Nella giornata mondiale contro il tabacco i non fumatori schiacciano gli avversari nel referendum indetto dal Comune di Gazzo Padovano: 1809 contrari, pari all'89,77 per cento, contro i 206 aderenti al comitato «Tuttinsieme», che si vuole finanziato dalle multinazionali del tabacco. Perché, va bene che a Gazzo ci sono appena 2475 aventi diritto al voto; va bene che il referendum non è vincolante e chi vorrà potrà continuare a fumare: ma una sconfitta, comunque, è un brutto segnale. Tanto per cominciare, il sindaco farà appendere un cartello alle porte del paese, simile a quelli pullulati negli Anni 80 sulla denuclearizzazione: «Comune denicolLixzzato». Sarà l'aspetto più vistoso di una guerriglia psicologica che si combatterà ogni giorno nei bar, negli uffici, con i deterrenti più disparati. Insomma, chi fumerà in pubblico potrà sentirsi guardato come un ladro e finirà per trattenersi; così almeno sperano il primo cittadino Giorgio Brogliati e i suoi sostenitori. «Valuteremo nei prossimi giorni l'espressione del voto popolare», si limita a dire per adesso il sindaco, eletto in una lista civica ma che i detrattori oggi accusano di fare il tesseramento per la de. Intanto però lui aggiunge, sul personale pallottoliere, una seconda vittoria in pochi giorni, dopo quella strappata davanti ai giudici del Tar che hanno respinto il ricorso del comitato «Tuttinsieme» perché il referendum fosse sospeso. Il quale comitato si riduce in pratica a una sola persona, un pizzaiolo dal carattere piuttosto irruento che si chiama Giannino Paganin, ma che tutti chiamano «il tirolese» per quella mania di indossare sempre i calzoni corti di cuoio come gli schùtzen. E' stato lui, insieme a un manipolo di suoi avventori, il più strenuo difensore del diritto alla nicotina quotidiana, anche se lui non fuma affatto: «Sulla mia auto - dice polemicamente - c'è il di viete tassativo. Ma i modi adottati dal sindaco in paese non mi sono piaciuti: doveva prima interpellare noi, pubblici esercenti». C'è anche molto di personale fra i due: Brogliati non mette piede da sei anni nella pizzeria di Paganin. «Anche perché questa è la tana delle leghe», dice il tirolese, buttandola in politica. «Nel mio locale, poi, c'è già una sala separata per fumatori. E qui da me non cambierà proprio nulla: l'anno scorso ho fatto 62 mila pizze e 10 mila piatti di spaghetti, un utile di 75 milioni e 25 ne pago di tasse. Avrò ben diritto a non essere considerato un cittadino di serie B». Mario Lello

Persone citate: Giannino Paganin, Giorgio Brogliati, Mario Lello, Paganin

Luoghi citati: Comune Di Gazzo, Gazzo, Padova