Notte di torture all'ex moglie

Notte di torture all'ex moglie Legata in un bosco, le ha dato fuoco per convincerla a firmare un documento Notte di torture all'ex moglie Savona, l'uomo voleva la figlia I SAVONA. Una notte da incubo, quella tra sabato e domenica, trascorsa «incaprettata» in un bosco di Spigno Monferrato (Alessandria), costellata da minacce di morte, percosse e ustioni, dosate con un sadismo metodico dal marito dal quale vive separata, fino a che non gli ha firmato un documento con cui accetta di affidargli la figlia Alice, di tre anni. Rosita Starace, 29 anni, abitante a Savona, insegnante in una scuola materna di Albisola, l'ha raccontata agli agenti della mobile in quattro pagine di verbale, dal letto dell'ospedale San Paolo di Savona, dove è ricoverata per ustioni di primo e secondo grado al viso e al torace. Fabio Di Prima, 34 anni, funzionario dell'«Automa», azienda per l'automazione industriale con sede a Genova, ora è in una cella del carcere Santagostino di Savona, con le accuse di sequestro di persona e tentato omicidio. E' stato arrestato dagli uomini della mobile nella sua abitazione, poco dopo le 9 di ieri. Ha negato, con poca convinzione, le accuse sottoscritte dalla moglie, ma è caduto in numerose contraddizioni anche quando ha cercato di ridimensionare i fatti. Sembra, senza successo. Comunque, i particolari delle molte ore di tortura psicologica e fisica di cui è stata vittima Rosita Starace saranno chiariti dalle in- dagini. I due coniugi, separati da circa un anno, si erano dati appuntamento al «Ristoragip» dello svincolo autostradale di Zinola, dove sono giunti a bordo delle rispettive auto e hanno cenato. Rosita Starace, di orgini torinesi, ha informato il marito che si era trasferita con la figlia Alice in un appartamento di corso Tardy e Benech a Savona. L'uomo le ha chiesto e ha ottenuto di vedere il nuovo alloggio. La coppia è ripartita a bordo dell'auto di Fabio Di Prima. Invece di dirigersi verso il centro di Savona, l'uomo ha imboccato l'autostrada SavonaTorino. Alla richiesta di chiarimenti della moglie, avrebbe ri¬ sposto: «Non hai capito che, se non mi affidi la bimba, ti faccio fuori?». Erano passate da poco le 22. Poi, ha proseguito il viaggio fino a quando ha raggiunto un bosco alla periferia di Spigno Monferrato. Qui, ha legato mani e piedi alla moglie ed ha iniziato a picchiarla. Rosita Starace, nonostante la paura e il dolore, ha continuato a rifiutarsi di firmare un documento già preparato, con cui lei avrebbe dovuto accettare di affidargli la bimba. Fabio Di Prima, sempre secondo la denuncia della moglie, a questo punto, ha cominciato a spruzzarla di benzina, forse anche alcol, cui appiccava il fuoco, per spegnerlo subito dopo. Una tortura che si è ripetuta per ore, fino a quando Rosita Starace non ha ceduto al dolore e ha accettato di firmare il documento predisposto dal marito. Erano le prime ore del mattino di ieri e viso e torace della donna erano devastati dal fuoco. Fabio Di Prima l'ha trascinata in auto e, sempre secondo il racconto della moglie, le ha fatto ingerire farmaci e bevande alcoliche, forse per lenire il dolore. Poi l'ha riportata a Savona. Qui, Rosita Starace ha trovato la forza di sabre sulla la propria auto e raggiungere il suo appartamento. Poi, ha chiesto l'aiuto dei genitori che l'hanno traspor- tata al pronto soccorso. Erano passate da poco le 8. Dopo le cure più urgenti, la donna è stata trasferita in Dermatologia. La prognosi è di 30 giorni, ma le ustioni sono così estese e profonde che potrebbe essere rivista. Mezz'ora dopo, la polizia ha cominciato la caccia al presunto torturatore, che non era in casa. E' rientrato alle nove e sono scattate le manette. Poi, il lungo racconto-denuncia di Rosita, e la contestazione delle accuse di tentato omicidio e sequestro di persona a Fabio Di Prima, accolte senza emozione. Bruno Balbo I Rosita Starace è in ospedale. L'ex marito Fabio Di Prima è finito in carcere per tentato omicidio