La banda di Cuore tradisce Montecchio di Michele Serra

La banda di Cuore tradisce MontecchioSerra litiga con la sezione pds che ospita la festa del giornale: nel '93 non torneremo La banda di Cuore tradisce Montecchio Divorzio per le polemiche sulpsi I miglioristi: «Siete prevenuti contro i socialisti» La redazione: «Sono antipatici non li invitiamo» BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non saranno le zanzare formato elicottero che infestano il parco sull'Enza e neppure l'afa che trasforma le magliette in una seconda pelle a decretare il divorzio tra «Cuore» e Montecchio. A combattere con le avversità naturali che fanno del piccolo Comune reggiano un'appendice padana della giungla amazzonica, i redattori del settimanale di resistenza umana diretto da Michele Serra si erano da anni abituati. E' sulla «censura preventiva», espressione in puro stile politichese, che si sta consumando la crisi del settimo anno tra la redazione del periodico satirico più letto d'Italia e la sezione del pds più riformista d'Italia che per 6 anni, sfidando pure sé stessa, ha ospitato la kermesse. A fare vacillare l'intesa è la decisione di «Cuore» di non invitare esponenti socialisti ai dibattiti della quarta festa nazionale in programma dal 16 al 26 luglio. «Non è un'esclusione di principio, semplicemente non ci è venuto in mente nessun socialista abbastanza simpatico per uscire con noi a cena», aveva spiegato Serra, presentando la festa. Il «diretur» aveva anche ricordato l'esperienza negativa dello scorso anno quando Formica e Piro (gli unici due esponenti del psi invitati in questi anni al parco d'Enza) ebbero battibecchi con gli altri invitati e il ministro delle Finanze, fischiato dal pubblico, abbandonò il dibattito. Le motivazioni non hanno convinto Mario Bernabei, riformista, ex segretario del pds di Montecchio e uno dei padri fondatori della festa. «Non mi pare una scelta felice escludere a priori il psi», ha scritto in una lettera aperta a Michele Serra, pubblicata sulle pagine bolognesi di «Repubblica», m cui accusa «Cuore» di fare «un regalo al psi» e dice di non capire «a quale logica risponda l'esclusione a priori di personaggi socialisti di rilievo» per un settimanale che «vuole essere un riferimento trasversale per tutta la sinistra». Irritata la replica di Serra e di tutta la redazione: «E' la lettera di un funzionario politico, com¬ pletamente interna a una logica di partito (il pds) e di corrente (quella riformista). Non solo la seconda - scrive Serra - ma anche la prima non mi riguardano e non riguardano "Cuore": che non è un partito e tanto meno la corrente di un partito». Dopo avere contestato le argomentazioni politiche di Bernabei etichettandole come «noiosissime beghe», Serra taglia corto: il set¬ timanale non accetta di organizzare con il manuale Cencelli perfino una festa della satira politica e quindi «probabilmente quella di quest'anno sarà l'ultima festa di "Cuore" a Montecchio». A ricucire lo strappo ci prova il segretario del pds di Montecchio, Graziano Salsi, amareggiato per una «inutile polemica» e forse spaventato dalla possibilità che il Comune reggiano ripiombi nell'anonimato, da cui «Tango» prima e «Cuore» adesso l'hanno tolto. Dice: «"Cuore" non è una festa di partito né deve rispondere ai partiti. Il dibattito in corso è fuori luogo, se non improprio». Frattanto, assicura, al parco d'Enza serve il lavoro volontario per la realizzazione della festa. Alla redazione di «Cuore» invece «si dorme», informa una gentile segreteria telefonica, come tutti i sabati. «Il direttore è al mare», fa sapere un redattore «passato di qui per caso». E' il reggiano Piergiorgio Paterlini, l'esperto in traduzioni dal politichese, che commenta la polemica non trattenendo un moto di insofferenza: «Siamo stati trascinati in una discussione inutile e insensata che non intendiamo alimentare». Ma ci sarà divorzio? «Tra "Cuore" e la sezione del pds di Montecchio c'è un conflitto di linea oggettivo. U nostro è uno di quei matrimoni che non si possono né celebrare né sciogliere. Per loro la festa rappresenta un buon ritorno di immagine ed anche economico, e noi, che siamo solo un giornale, senza il loro grosso impegno volontario non potremmo realizzarla. Il futuro? Dipende dai montecchiesi, se si tranquillizzano, noi resteremo». La vera notizia - spiega Paterlini - non è l'esclusione dei dirìgenti socialisti («Semmai questa c'era l'anno scorso, quando, prima e unica volta, furono invitati») ma la decisione di dedicare tutta la festa al profilattico. La quarta edizione nasce infatti sotto il segno della Hatù, la più grande fabbrica italiana di preservativi, sponsor ufficiale. «Abbiamo scelto il profilattico perché è un prodotto notoriamente satirico, che fa ridere, ma è anche molto serio, perché salva la vita. E' una scelta all'insegna di un grande impegno sociale per la tutela della salute». Un vero strumento di resistenza umana. Marisa Ortolani Alcune vignette pubblicate negli ultimi numeri dal settimanale satirico «Cuore»: i socialisti nel mirino Il direttore e fondatore di «Cuore» Michele Serra

Luoghi citati: Bologna, Italia, Montecchio