E' la scaramanzia lo «skipper» del Destriero
E' la scaramanzia lo «skipper» del Destriero Portafortuna e strumenti sofisticati sullo scafo che mercoledì tenterà di conquistare il Nastro Azzurro E' la scaramanzia lo «skipper» del Destriero Gibilterra-New York: record se impiegherà 72 ore «Non solo sport, vincere l'Atlantico è un affare» PORTO CERVO DAL NOSTRO INVIATO Verso le mitiche Colonne d'Ercole, oltre le quali c'è l'avventura, la sfida. «Destriero» lascia stamane il tranquillo rifugio di Porto Cervo per raggiungere la rocca di Gibilterra: alle cinque della sera di mercoledì 3, se le condizioni saranno favorevoli, si lancerà nell'Atlantico, verso Amorose Light, il faro all'ingresso del porto di New York, dove, secondo il piano di navigazione elaborato da Cesare Fiorio, dovrebbe arrivare alle 18 (mezzogiorno, ora locale) di sabato 6 giugno, dopo 72 ore di folle corsa sull'Oceano. Come richiesto dal regolamento del Nastro Azzurro, riservato a navi autorizzate al trasporto postale, sul bianco e slanciato scafo è stato caricato un dispaccio straordinario, un sacco postale con tremila lettere di appassionati e filatelici. C'è una sottile treccia bionda, fermata con un bel fiocco azzurro, appesa in plancia sopra la «consolle» che racchiude bussola, strumenti, monitor e schermi radar: «Il nostro portafortuna spiega il comandante Odoardo Mancini - sono fili della coda del cavallo di una delle segretarie della Fincantieri». C'è anche un cornetto rosso e una testa d'aglio: in mezzo a tanta sofisticata tecnologia, un pizzico di «italica superstizione», come osserva Cesare Fiorio, non guasta. Durante la navigazione verranno messe a puntole ultime cose, saranno ripetute manovre provate e riprovate fin nei minimi dettagli nei mesi di allenamento. Dopo il «Moro», che ha appassionato milioni di italiani, adesso è la volta di «Destriero», che tenterà di riportare in Italia quel trofeo che fu vinto nel 1933 dal transatlantico «Rex»: un'impresa sportiva che potrà dare nuovi impulsi alla navigazione mercantile. Spiega Fiorio: «In questo campo sinora non sono stati fatti molti progressi, le navi viaggiano in media a 20, 25 nodi e il trasporto merci viene penalizzato dalla lunghezza dei viaggi». Le innovazioni tecniche sperimentate sul «Destriero», aprono nuovi orizzonti, «si potranno co¬ struire traghetti e mercantili in grado di navigare a 45 nodi: dimezzando il tempo della traversata aumentano i vantaggi perché il trasporto via mare è più economico di quello aereo». Dunque questa non è solo una sfida ma una porta aperta sul futuro della navigazione. Non bastano però la potenza dei motori e l'affidabilità dello scafo: molto dipenderà dall'equipaggio. Chi sono i 14 protagonisti di quest'avventura che rievoca antiche ed epiche battaglie fra l'uomo e il mare? Fiorio, pilota e re¬ sponsabile del programma, vanta un prestigioso passato nel mondo dei rallies, in Formula 1, dove fu direttore tecnico della «Ferrari», e in quello nautico, vincitore di due titoli iridati nel settore dell'hoff-shore. Nel 1988 ha già tentato, con «Azimut», di conquistare il Nastro Azzurro: suoi compagni allora furono Aldo Benedetti e Silvano Federici, ora sul «Destriero» come comandante in seconda e motorista. Il comandante è Odoardo Mancini, 64 anni, una vita passata sul mare, prima sulle navi militari, poi sui mercantili. Per lui l'Atlantico non ha segreti, l'ha attraversato decine di volte. «Non è poi così cattivo come si crede: certo, quando si arrabbia non scherza, ma io ricordo che i guai peggiori li ho passati navigando sul Pacifico. In Atlantico non ho mai buscato così forte», dove «buscato» indica l'impatto violento del mare in tempesta sulla nave. Sergio Simeone è il primo ufficiale, Franco De Mei operatore telecomunicazioni e sistemi di navigazione integrata, Giuseppe Carbonaro direttore di macchina, l'uomo da cui dipende il funzionamento delle potenti ma delicate turbine, Mario Gando e Nello Andreoli sono capi macchinista, Cesare Quondamatteo motorista, Massimo Robino elettricista, Davide Maccario tecnico automazione, Giacomo Petriccione tecnico propulsione e Michael Hurrle tecnico turbine. Quattordici uomini, un'intesa perfetta: come ribadisce Fiorio, «qui non ci sono capi e subalterni, ma solo marinai». Francesco Fornaci Una veduta aerea del Destriero, in allenamento al largo di Porto Cervo
Luoghi citati: Gibilterra, Italia, New York
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