La Jugoslavia gioca gli Europei di Svezia di Roberto Beccantini

La Jugoslavia gioca gli Europei di Svezia Fifa e Uefa hanno cambiato idea La Jugoslavia gioca gli Europei di Svezia Ma una sanzione dell'Onu anti-serbi potrebbe riaprire la strada ai danesi Contrordine: la Jugoslavia va in Svezia. 0 meglio, può restarci, dal momento che vi è appena sbarcata. Parteciperà, «regolarmente», alla fase finale degli Europei, prima partita con l'Inghilterra giovedì 11 giugno a Malmoe, seconda con la Svezia domenica 14 a Stoccolma, poi la Francia mercoledì 17 a Malmoe. La decisione (definitiva?) è stata presa ieri alla periferia di Cardiff, località Llantrisant, da Havelange (Fifa, presidente), Blatter (Fifa, segretario) e Johansson (Uefa, presidente). La Danimarca torna in panchina. Sempre pronta, però. Si attendono di ora in ora sanzioni dell'Onu contro Serbia e Montenegro: se includessero anche il fronte sportivo, potrebbero determinare ulteriori colpi di scena. Sentenza sconcertante, presa nel nome di un diritto sportivo troppo minuscolo, almeno in questo caso, perché potesse, e, possa, orientare eventi così cete, smici. Le immagini, agghiaccianti, delle stragi, di Sarajevo e il fatto che a rappresentare la nazionale slava non fosse rimasta che la Serbia avrebbero dovuto imporre una logica sterzata. E questo al riparo dalla demagogia più gretta, uno dei piatti preferiti di noi italiani. I soldi non c'entrano. I soldi, se mai, li avrebbero portati i turisti danesi. E allora? Johansson, svedese, aveva «benedetto» l'allarme lanciato dal governo del suo Paese. Si temevano attentati: di serbi contro croati, di croati contro serbi. Nel giro di un paio di giorni, tutto a posto: pericolo rientrato. Gli organi di polizia svedese hanno soltanto chiesto di trasferire precauzionalmente la Jugoslavia in un altro albergo, poiché a soli 2 km. dall'hotel previsto si trova il campo di raccolta profughi che ospita migliaia di rifugiati dalla Bosnia-Erzegovina e dal Kosovo. Ci voleva coraggio a escludere ciò che rimane della Jugoslavia, ce n'è voluto di più a far finta di niente. Non è possibile tracciare paragoni con la situazione dell'ex Urss e con quella della Jugoslavia quale si profilava lo scor¬ so febbraio, mese in cui l'Uefa sotto dettatura - aveva confermato l'iscrizione di entrambe le federazioni dopo aver allertato Italia e Danimarca. L'ex Urss sarà in Svezia con tutti i migliori, frutto di un trapasso indolore per quanto caotico, e di un patteggiamento illegale ma riconducibile alla legittima priorità del diritto sportivo. E proprio Havelange smascherò le sporche manovre di Johansson tese al recupero di Italia e/o Danimarca, e intimò il dietrofront. Nel caso della Jugoslavia, da febbraio a oggi la situazione è drammaticamente precipitata. Ci troviamo di fronte a una guerra civile e a un aggressore facilmente identificabile, la Serbia. Vero, gli Europei sono in Svezia e i pericoli di sommosse, relativi - ma è proprio l'analisi tecnica a sorreggere e legittimare il discorso morale, ove non basti il quotidiano riscontro di soprusi, ^cjcidj,^iodf. ..vijjj Le defezioni sono tante e tali da togliere personalità '«giuridica» alla squadra. E dietro le assenze, si nascondono piccoli grandi drammi: pensiamo al et Osim, nativo di Sarajevo, ritiratosi sotto il peso di deliranti messaggi terroristici; o al libero Hadzibegic, musulmano, minacciato di morte. No, non è questa la Jugoslavia che gli sportivi sognavano, abbandonata anche dal macedone Pancev. Rimangono Savicevic e un pugno di irriducibili, simbolo, loro malgrado, e senza colpe specifiche, di un'atroce guerra di aggressione: adorabili per come interpretano il gioco del calcio, non altrettanto per la bandiera che «difendono». Del resto, sarebbe una bestialità ancora più assurda se il Milan rinunciasse a Savicevic, montenegrino, per tutto quello che la storia più recente gli ha imposto di rappresentare. C'è chi ha proposto un minuto di silenzio a ogni partita della Jugoslavia in Svezia. Ci associamo. Nella speranza che l'uomo della strada sia più maturo di coloro che lo governano. • Roberto Beccantini

Persone citate: Blatter, Havelange, Johansson, Osim, Pancev, Savicevic