Il Papa torna all'attacco: fermate l'aborto di R. V.

Il Papa torna all'attacco: fermate l'aborto Appello di Giovanni Paolo II a tutti i cattolici per cancellare le leggi sull'interruzione di gravidanza Il Papa torna all'attacco: fermate l'aborto «E' in atto un massacro degli innocenti su scala mondiale» CITTA' DEL VATICANO. Ancora un appello di Wojtyla in difesa della vita. Un appello radicale, senza sfumature né mezze misure. Il Papa richiama la necessità di rivedere le leggi sull'aborto e lancia un invito all'impegno a tutti i credenti. «La Chiesa, tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono chiamati a proclamare in modo convincente il vangelo della vita e a lavorare per un cambiamento di direzione nelle politiche pubbliche che sanzionano un vero e proprio massacro degli innocenti su scala mondiale». Lo ha scritto Giovanni Paolo II nel messaggio inviato ai 200 partecipanti al Congresso mondiale per la vita che si svolge a Bratislava, in Slovacchia fino al 31 maggio. Il testo del Pontefice, letto dal nunzio mons. Giovanni Coppa, invita tutti i partecipanti a «promuovere una civilizzazione della verità e dell'amore, una cultura della vita, che costituisce il presupposto essenziale per l'umanizzazione della nostra società». Nella relazione introduttiva, il card. Lopez Trujillo ha sostenuto che l'aborto, la contraccezione e l'eutanasia sono i mezzi usati per distruggere la vita. Tuttavia , ha aggiunto, «oggi per bontà di Dio cresce la coscienza della nobiltà della causa della vita. E questo si riflette specialmente nei movimenti per la vita». Difesa della vita e bacchettate ai teologi dissidenti. Mentre le agenzie rendevano noto il messaggio di Giovanni Paolo II al Congresso per la vita, un'al- tra presa di posizione vaticana inquadrava nel mirino la teologia progressista. Il compito dei teologi è «rendere conto razionalmente della verità cristiana», con la preoccupazione di «promuovere l'unità e la reciproca comprensione, piuttosto che alimentare polemiche dentro e fuori la Chiesa». Lo ha detto Giovanni Paolo II ai redattori della rivista «Communio» che festeggia vent'anni di vita. Era presente il cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, che l'altro ieri aveva formulato pesanti rilievi nei confronti di chi vorrebbe applicare alla Chiesa il metodo della ricerca del consenso proprio delle democrazie, come se essa fosse un partito che può cambiare linea e programmi. Nata per opporsi a questa interpretazione del Concilio, la rivista «Communio» è stata lodata dal Pontefice, secondo il quale i suoi promotori (lo stesso Ratzinger, i teologi De Lubac e Balthasar ma anche don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione) «hanno saputo armonizzare cultura e fede, l'audacia di un pensiero creativo con la più filiale e umile fedeltà alla Chiesa e alla sua tradizione». Un indirizzo che secondo Giovanni Paolo II tutti i teologi farebbero bene a seguire, per essere «fermento di comunione e unità nel mondo, ed anche nelle comunità cristiane, segnate talvolta da divisioni». Per il teologo svizzero Hans Kung, quella di Wojtyla è «una dittatura spirituale sulla Chiesa», [r. v.]

Luoghi citati: Bratislava, Citta' Del Vaticano, Slovacchia