Gedda: pregavamo insieme

Gedda: pregavamo insieme Gedda: pregavamo insieme L'ex leader dell'Azione Cattolica «Scalfaro, quanti sacrifici nella de» ROMA. Luigi Gedda e Oscar Luigi Scalfaro. Il maestro e il primo della classe. Due bandiere dell'Azione Cattolica. Insieme in politica e ai ritiri spirituali, a discutere in piazza e a pregare in chiesa. Gedda, fondatore dei Comitati civici su ordine di papa Pio XII e vincitore delle elezioni del Quarantotto, fu presidente della Gioventù di Azione Cattolica dal 1934 al '45, degli Uomini cattolici fino al '52 e dell'Azione cattolica dal '52 al '59. Scalfaro, iscritto giovanissimo al Circolo della Gioventù Cattolica a Novara, il «Circolo Regaldi», porta ancora il distintivo sul bavero della giacca. «Sì, lo porta, perché quello non è un distintivo qualunque», spiega Gedda. «E' l'emblema che ricorda papa Pio XI, il papa che nel 1922 favorì la nascita dell'Azione Cattolica in seguito a due precise circostanze: la tremenda esperienza del comunismo, da lui vissuta quando fu nunzio in Polonia, e la marcia fascista su Roma. Davanti ai due totalitarismi il Pontefice volle l'Azione Cattolica Italiana. E su quel distintivo, il distintivo di Scalfaro, spiccano tre lettere, che sono le iniziali di tre parole: Preghiera, Azione, Sacrificio». Parole che si addicono a Scalfaro? Parole che ritengo una buona sintesi di tutta la sua vita. Preghiera significa fede cristiana, e Scalfaro ne ha dato prova anche in questi giorni invocando il nome di Dio. Azione significa impegno e l'impegno fu intenso, soprattutto in politica, da quando fu eletto nell'Assemblea Costituente fino ad oggi. Il Sacrificio Scalfaro lo ha vissuto in famiglia per la morte della moglie poco dopo la nascita della figlia. Ma segnata dal Sacrificio è stata anche la sua vita politica. Perché? Perché, nella de, egli non volle mai appartenere a nessuna corrente: da quella dei cosiddetti «professorini» dell'Università Cattolica come Dossetti e La Pi¬ ra, che sognavano una svolta a sinistra, alle correnti di oggi. L'onorevole Scalfaro è stato per così dire, «super partes» nel suo partito prima di essere, come oggi è, «super partes» nei confronti di tutti i partiti. E ciò con molta soddisfazione degli italiani, sempre più stanchi della partitocrazia. E' giusto che un Capo dello Stato invochi la Madonna? Scalfaro è un uomo di fede. Un uomo limpido e coerente. Al Quirinale lo aspettano sette anni durissimi. Dovrà modificare la Costituzione, convincere i governi a salvare le finanze, preparare, l'ingresso dell'Italia nell'Europa unificata. Invocando la Vergine, credo che il Presidente abbia pensato al miracolo delle nozze di Cana: Gesù non vuole trasformare l'acqua in vino, ma la Madonna dice ai servi «fate quello che vi dirà». E il miracolo avviene. Scalfaro ha raccomandato alla Vergine il difficile compito che dovrà affrontare. Mauro Anselmo D9 Il professor Luigi Gedda, presidente della Gioventù di Azione Cattolica dal 1934 al 1945

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