La Formula 1 del mare vuole entrare nel mito

La Formula 1 del mare vuole entrare nel mito Viaggio sul Destriero, nave del 2000 La Formula 1 del mare vuole entrare nel mito Tenta di conquistare il Nastro Azzurro La sfida all'Atlantico dal3 giugno PORTO CERVO DAL NOSTRO INVIATO Quaranta nodi, qualcosa più di settanta chilometri l'ora: il «Destriero», avveniristica nave in lega leggera lunga 67 metri, larga 13, spinta da tre turbine a gas che sviluppano una potenza di 60 mila cavalli, si avventa sul mare fra due alti baffi di schiuma bianca, lasciandosi alle spalle una scia ribollente. Costruito dalla Fincantieri, «Destriero», con bandiera italiana e i colori dello Yacht Club Costa Smeralda, il 3 giugno, se le condizioni meteo saranno favorevoli, partirà da Gibilterra per cercare di conquistare il Nastro Azzurro, mitico trofeo della più veloce traversata atlantica dall'Europa verso l'America (3500 miglia), detenuto dal 1952 dal transatlantico americano «United States» in 84 ore e 12 minuti, alla media di 34,51 nodi. Un trofeo che fu già vinto da una nave italiana 59 anni or sono, nel 1933, quando il transatlantico «Rex» aveva attraversato l'oceano in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti, alla velocità media di 28,92 nodi. Ma «Destriero» si pone un secondo obiettivo: vuole battere anche il record della traversata in senso inverso, dall'America all'Europa (circa 3000 miglia), stabilito due anni fa dal catamarano inglese «Hoverspeed Great Britain» in 79 ore e 54 minuti e vincere il Columbus Atlantic Trophy, istituito dal New York Yacht Club e dallo Yacht Club Costa Smeralda per premiare la nave che conquista il record della doppia traversata atlantica. Sono salito sul «Destriero» a Muggiano, nel bacino della Fincantieri, per raggiungere Porto Cervo, ultima tappa prima del trasferimento a Gibilterra, punto di partenza della fantastica galoppata sull'Oceano. La nave non si presenta nella sua forma migliore: oltre le 750 tonnellate di kerosene necessarie per la traversata, sono state imbarcate tonnellate di altro materiale che verrà scaricato a Gibilterra e così appesantito lo scafo sprofonda nel mare un metro oltre la normale linea di galleggiamento. «Non potremo viaggiare al massimo - spiega Cesare Fiorio, pilota e responsabile del programma - perché pesiamo più di mille tonnellate e non dobbiamo cor¬ rere il rischio di sforzare i motori». Ma in pochi minuti, pur sfruttando solo una parte della propria potenza, «Destriero» raggiunge i 38 nodi, dopo un paio d'ore di navigazione, alleggerito del carburante consumato, tocca i 40. Il mare è calmo, la nave sfreccia sull'acqua senza una vibrazione. Seduto al volante, quasi come se fosse alla guida di un'auto, Fiorio segue la rotta su un monitor che evidenzia la posizione della nave, i contorni della costa, gli eventuali ostacoli segnalati dal radar, l'intensità del vento, il moto ondoso, la velocità. Accanto a lui il comandante Odoardo Mancini controlla i dati su uno schermo radar, alle loro spalle il direttore di macchina Giuseppe Carbonaro segue su uno schermo le informazioni fornite dai computers. E' ima plancia di comando avveniristica, fornita di tutti gli strumenti per consentire alla nave di navigare in condizioni di assoluta sicurezza con qualunque tempo, giorno e notte, alla fantastica velocità di oltre 60 nodi, qualcosa più di cento chilometri l'ora. C'è un sistema di rilevazione meteorologiche computerizzato che analizza le condizioni meteo lungo la rotta prescelta, gerirne le variazioni. Una speciale alimentazione per i 14 membri dell'equipaggio è stata studiata da uno staff medico del centro di medicina sportiva dell'Università di Genova. L'Agip, uno degli sponsor, ha realizzato un tipo di carburante molto raffinato che nelle ultime prove ha consentito di guadagnare un paio di nodi in più di velocità. «Abbiamo percorso oltre ottomila miglia e fatto 60 ore di simulazione in Atlantico spiega Fiorio - la nave è perfetta, i miei collaboratori sono magnifici». Qual è la cosa che temete di più? «I ghiacci galleggianti, che troveremo nella seconda traversata, e qualche oggetto immerso che il radar potrebbe non vedere». E poi bisogna fare i conti con l'Atlantico, mare imprevedibile che può riservare delle brutte sorprese. «Sia ben chiaro che questa non è una sfida all'oceano, ma il tentativo di fare meglio degli altri», dice il pilota con il rispetto verso questo mare che da sempre incute timore. Francesco Fomari Il Destriero, avveniristica nave in lega leggera, è lungo 67 metri e largo 13. E' spinto da tre turbine a gas che sviluppano la potenza di 60 mila cavalli

Persone citate: Britain, Cesare Fiorio, Fiorio, Giuseppe Carbonaro, Odoardo Mancini

Luoghi citati: America, Europa, Genova, Gibilterra, New York, Porto Cervo