Una supplenza in punta di piedi
Una supplenza in punta di piedi SPADOLINI Una supplenza in punta di piedi ROMA. Una stretta di mano a Oscar Luigi Scalfaro, sulla porta del Quirinale. Si è conclusa così, ieri mattina, la presidenza provvisoria della Repubblica di Giovanni Spadolini. Il presidente del Senato l'aveva assunta un mese fa, dopo le dimissioni presentate da Francesco Cossiga. E' stata una supplenza in punta di piedi, vissuta nelle stanze di Palazzo Giustiniani fra impegni protocollari e altri di cui Spadolini avrebbe fatto volentieri a meno. Innanzitutto le due visite a Palermo, seguite all'eccidio dei coniugi Falcone e della scorta. Non era la prima volta che Spadolini andava a rappresentare lo Stato in un luogo dove era stata consumata una strage. Ma mai come a Palermo si è trovato a far da schermo alla rabbia della gente verso i politici e le istituzioni. «Guai però a demonizzare la gente che protesta - ha detto Giovanni Spadolini - perché esprime un disagio reale e profondo che lo Stato deve cogliere e impone ai politici una necessaria riflessione e provvedimenti adeguati». Un altro appuntamento delicato sull'agenda del Capo provvisorio dello Stato: i colloqui con il governatore della Banca d'Italia Azeglio Ciampi. Per due volte il governatore è stato ricevuto a Palazzo Giustiniani: un ulteriore segnale delle difficoltà della situazione economica. L'ultimo incontro è avvenuto proprio ieri. [r. r.]
Persone citate: Azeglio Ciampi, Francesco Cossiga, Giovanni Spadolini, Giustiniani, Oscar Luigi Scalfaro, Spadolini
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