La Fìat è in pole position nella corsa all'Est Europa di Renzo Villare

La Fìat è in pole position nella corsa all'Est Europa Oggi in Polonia la firma dell'accordo che dà a Torino il 90% della fabbrica Fsm (126 e 500) La Fìat è in pole position nella corsa all'Est Europa La Fiat ha fatto centro in Polonia. Dopo mesi di negoziati, a volte anche difficili, oggi sarà firmato l'accordo definitivo che dà al gruppo torinese il 90% della Fsm (Fabryka Samochodow Malolitrazowych), la più grande fabbrica automobilistica polacca che da tempo produce la 126 e dalla fine '91 la nuova 500. L'intesa preliminare per la nuova alleanza industriale, progettata con un «memorandum d'intenti» nell'ottobre dell'anno scorso, era stata firmata nella scorsa settimana a Varsavia dall'amministratore delegato di Fiat Auto Paolo Cantarella, dal consigliere d'amministrazione Fiat incaricato delle attività internazionali, Renato Ruggiero, dal presidente del Consiglio polacco Jan Olszewski e dal ministro delle Finanze Olechowski. Con questa operazione la Fiat, che investirà oltre 2 miliardi di dollari (2.400 miliardi di lire), diventa di fatto l'arbitro del mercato automobilistico polacco e pone una testa di ponte nei Paesi dell'Est europeo nei quali esistono forti potenzialità di sviluppi futuri. Si tratta di «una splendida operazione», come l'ha definita Giovanni Agnelli, che conferma nel migliore dei modi la presenza del Gruppo in Polonia. Ha ricordato Agnelli: «Come numero uno, noi ci siamo da 70 anni (in Polonia, ndr). Ma adesso abbiamo una capacità produttiva veramente notevole». La prima presenza Fiat nel Paese risale al 1921 con la costituzione della Polski Fiat, a maggioranza del Gruppo torinese, per la commercializzazione e il montaggio di vetture e derivati. E' del '34 la prima produzione su licenza di una vettura della classe media, la 509 con marchio Polski Fiat, e del 1971 la firma del contratto di licenza per la produzione della 126, rinnovato nel luglio 1985. Nel '76 l'accordo per la Polonez (meccanica 125). L'intesa di Varsavia rappresenta inoltre un passo importante per il capitolo ancora aperto con la Russia. Per motivi interni al Paese, si è fatto meno serrato il dialogo, prima o poi destinato a riprendere, per la costituzione di una nuova struttura societaria che dovrebbe raddoppiare gradualmente l'attuale capacità dell'industria automobilistica russa. Una parziale conferma è venuta dallo stesso Agnelli: «Al momento non si è ancora arrivati alla fase di stesura di una proposta, ma se avverrà una formalizzazione, sarà con noi». La collaborazione tra la Fiat e Mosca trova la sua maggiore espressione nella trattativa tra la Casa automobilistica di Mirafiori e il Vaz di Togliatti, il principale produttore sovietico, con una capacità di 750 mila vetture all'anno. L'operazione prevede la privatizzazione delle attività automobilistiche del Vaz con la partecipazione finanziaria del 30% di Fiat Auto e l'impegno nello sviluppo e gestione della società. Previsti nel Vaz impianti necessari per la produzione aggiuntiva di 300 mila auto all'anno di un modello di progetta¬ zione comune (1000-1100 ce). L'operazione Polonia, a differenza di quanto ipotizzato nella prima e lunga fase di trattative, si conclude non con il 51 ma con il 90% di acquisizione della nuova società, nella quale sono state fatte confluire le attività della Fsm. Questo significa che la Fiat ha varato il più grande impegno finanziario e gestionale mai effettuato da un'impresa occidentale all'Est. Ha commentato Ruggero: «E' un impegno vasto e ambizioso. Dobbiamo ristrutturare la produzione negli stabilimenti polacchi per adeguarla agli standard ecologici e di sicurezza europei e aumentarne l'efficienza. Il nostro impegno concerne non solo il potenziamento della capacità produttiva e degli impianti, ma anche l'arricchimento della gamma». Naturalmente, con auto di segmenti più alti. A regime la nuova società impiegherà oltre 18 mila dipendenti. La produzione della Cinquecento sarà portata a 160 mila unità l'anno con possibilità di arrivare a 240 mila, il che pone l'azienda al primo posto di produzione industriale Fiat in Europa fuori dall'Italia. La Cinquecento è stata presentata a fine '91 e la sua commercializzazione in Italia è cominciata da due mesi con un successo-record: è già arrivata a 45 mila ordini. Con questo accordo la Fiat scuote decisamente il settore automobilistico nell'Est europeo. Se la Polonia e l'Urss rappresentano le punte di diamante per la presenza produttiva del Gruppo nell'Est europeo, essa è importante anche in altri Paesi, come la Jugoslavia con la consociata Zastava, e sul piano commerciale. Negli ultimi anni la Fiat ha impostato una strategia di impegno globale con unità locali ed una rete di distribuzione per la tutela della clientela. E' il caso, tra i principali, della Italmot in Polonia, per l'importazione e la distribuzione di prodotti Fiat in esclusiva e della Autoker in Ungheria, alla quale la Casa torinese partecipa con il 20% del capitale, per l'import e la distribuzione di vetture e veicoli commerciali. Proprio in Ungheria la Lancia ha appena avviato la commercializzazione attraverso un importatore privato. In entrambi i casi la Fiat ha l'opzione di acquistare nel tempo la maggioranza. Infine, in Cecoslovacchia la Fiat ha costituito una sua società. L'Europa dell'Est continua dunque a tenere banco e, nonostante i grandi problemi politici, economici e militari del momento, a rappresentare il grande mercato del futuro, con forti prospettive di sviluppo per l'automobile. L'impegno dei grandi costruttori mondiali conferma queste attese. Renzo Villare All'Est (cartina a lato) la Fiat Auto è presente in tre Paesi: Polonia, Jugoslavia e Russia In Polonia produce nei due rinnovati stabilimenti di Tichy e Biesko Biala La nuova Cinquecento: viene prodotta nello stabilimento Fsm in Polonia

Persone citate: Agnelli, Biala, Giovanni Agnelli, Jan Olszewski, Olechowski, Paolo Cantarella, Renato Ruggiero, Togliatti